Manca solo l’ufficialità ma di fatto il cambio di colore per la Lombardia è già in programma. A confermarlo è stato oggi il governatore Attilio Fontana, che rispondendo a domanda precisa, ha spiegato: “Da lunedì saremo bianchi. I dati sono quelli”, così come riportato da Skytg24.it. Dopo meno di due mesi, quindi, la Lombardia abbandona nuovamente la zona gialla, per tornare appunto nella fascia con minori restrizioni possibili. Del resto tutti gli indici riguardanti il cambio di colore, leggasi l’incidenza dei casi sui 100.000 abitanti, nonché il tasso di occupazione dei malati covid in terapia intensiva e in degenza ordinaria, stanno costantemente migliorando ormai da un mese a questa parte, e la scorsa settimana lo stesso Attilio Fontana si era già esposto dicendo: “È già una settimana che siamo in zona bianca, nel senso che siamo scesi sotto il 10 per cento dell’occupazione delle rianimazioni, ma le differenze sono talmente tanto limitate che non ci si accorge degli eventuali passaggi”.
E così che a partire da lunedì 28 febbraio 2022 la regione tornerà in zona bianca, e sostanzialmente cambierà ben poco rispetto alle misure attualmente in vigore, visto che il governo, con gli ultimi decreti, ha deciso di introdurre restrizioni che vadano a colpire principalmente i no vax. Resteranno le mascherine nei luoghi chiusi, e il distanziamento obbligatorio, ma per il resto si potrà vivere una vita tutto sommato normale.
ATTILIO FONTANA IERI A CODOGNO PER I DUE ANNI DELLA PANDEMIA: “RICORDO QUEI GIORNI…”
Attilio Fontana nella giornata di ieri ha presenziato a Codogno per ricordare i due anni dal primo caso di covid in Italia, il famoso ‘paziente 0’: “Decidere cosa dire in giornate come questa è difficile – ha spiegato – Oggi deve essere la prima giornata della rinascita. Il fatto che sia stato chiuso il reparto Covid è una vittoria. Ricordo i primi giorni in cui ci trovavamo a Milano, eravamo assolutamente incapaci di sapere cosa sarebbe successo”.
“Nessuno ci aveva avvertito – ha proseguito il governatore della Lombardia – era una novità che aveva messo in crisi le nostre certezze. L’altra cosa negativa è che quando parlavo con Roma, capivo che non si rendevano conto di cosa stesse succedendo in Lombardia. Non smetterò mai di ringraziare medici e infermieri, la Protezione Civile, le Forze dell’ordine e l’Esercito. Ma credo che si debbano ringraziare tutti i cittadini, veri interpreti di tutta questa situazione, hanno accettato limitazioni e hanno accettato di sottoporsi alle vaccinazioni, dimostrando che Lombardia è una vera e propria comunità”.