Attilio Fontana, governatore della Lombardia, ha parlato delle Olimpiadi invernali del 2026 sulle pagine di Repubblica, mettendo a tacere una volta per tutte le polemiche sorte negli ultimi giorni. Il collega veneto Luca Zaia, infatti, ha chiesto un risarcimento dopo lo stop alla pista di bob a Cortina, ma secondo il governatore lombardo “è una richiesta fuori tempo massimo“, sottolineando come “abbiamo investito e stiamo investendo tantissime risorse”.
Dati alla mano, riferisce Fontana, si tratta di “530 milioni“, perché “vediamo le Olimpiadi non solo come un evento che si chiude nei venti giorni delle gare, ma che lascia delle eredità”. In generale, dunque, il governatore ci tiene a ribadire come “non si toccano tutte le specialità previste in Lombardia. Stiamo parlando di opere che sono state concordate con il territorio, per le quali abbiamo dovuto superare delle difficoltà. Una richiesta di questo genere sconvolgerebbe un programma di una partita che è già avanzata”. L’accordo con l’omologo veneto, sottolinea ancora Fontana, “era stato fatto all’inizio. Cambiare le sedi di gara non è una cosa così semplice [e] Zaia sa benissimo che è partita una macchina che non possiamo più fermare“.
Fontana: “Gli impianti saranno tutti pronti per le Olimpiadi 2026”
Andando, poi, oltre alle polemiche sorte con Zaia, il governatore lombardo Attilio Fontana ci tiene a sottolineare come per le Olimpiadi 2026 “siamo sempre stati molto disponibili e lo abbiamo dimostrato. Ci siamo assunti la responsabilità e abbiamo risolto il problema del pattinaggio velocità senza alcun costo. Fare l’Oval a Baselga di Pinè sarebbe costato 80 milioni. Abbiamo risolto anche il problema del Palasharp. Siamo stati molto collaborativi e concreti“.
E guardando al futuro, Fontana spiega che “le opere di cui la Lombardia si è assunta l’onere di realizzare sono tutte partite o stanno partendo e verranno realizzate” in tempo per l’inizio delle Olimpiadi 2026. “I parcheggi, le strade e gli impianti saranno pronti. Sulle altre, stiamo insistendo e cercando di mettere fretta per fare in modo che anche quelle che devono essere realizzate dalla società dello Stato si possano concludere per tempo. Io dormo tra due guanciali per quando riguarda la parte della mia Regione”, conclude Fontana, “l’altra non è nelle nostre mani”.