«L’ospedale in Fiera è stato costruito perché il governo ci ha chiesto di raddoppiare il numero di letti in terapia intensiva da poco di 700 che avevamo prima del Covid a 1.456», è netto il Governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana nella lunga intervista a Stefano Filippi su La Verità di quest’oggi. Dopo che i dati della Lombardia sono lievemente migliorati nell’ultimo bollettino disponibile di domenica, il n.1 della Regione si concentra sulle diverse sfide che ora attendono i lombardi nella fase 3 e nell’immediato futuro di una crisi economica ancora imprevedibile da stimare. Non mancano le frecciate al Governo a poche ore dalla chiusura degli Stati generali dove ancora non è emerso un progetto concreto e immediato di rilancio del Paese: «Altro che Stati Generali: la Lombardia ha già stanziato 3 miliardi di soldi veri perché i Comuni possano avviare le loro opere pubbliche».



In merito dunque sia all’ospedale di Fiera Milano che ai provvedimenti presi per contrastare la crisi in corso in tutta la Lombardia, Fontana attacca «Contro di me è stata ordita una campagna di false notizie», si sono inventati di «tutto, dicono che è colpa della Regione se non sono arrivate mascherine e presidi ai medici di base, ma non è nostro compito perché il rapporto contrattuale è con il ministero. È stato detto che era compito mio fare le zone rosse, è stata detta quella falsissima cosa sulle case di riposo. Tutta una certa narrazione è stata costruita ad arte: un attacco fatto in modo parascientifico».



CAMPAGNA ANTI LOMBARDIA E SECONDA ONDATA

Di sicuro, per il Governatore leghista della Regione più colpita d’Italia dal coronavirus, «c’è una campagna contro la Lombardia che nasce da valutazioni politiche di una parte che ha creato bugie e false notizie. La gente ci è caduta in buona fede, ma io non condanno le persone, quanto chi ha strumentalizzato la cosa in malafede». Ma la recente visita in Vaticano assieme ad una delegazione di medici e sanitari della Lombardia ha permesso a Fontana di chiedere la vicinanza e il conforto di Papa Francesco e di tutta la Santa Chiesa: qui Fontana ammette «il Papa ha dimostrato vicinanza e ha ringraziato tutti per il grande lavoro fatto. Se qualcuno ritiene che le cose non siano state fatte bene è libero di contestare. Noi però andiamo avanti per la nostra strada e continuiamo a impegnarci per difendere la nostra gente da quello che è stato un evento imprevisto, imprevedibile e incredibile, che abbiamo contrastato in maniera molto buona».



L’ospedale dunque rimarrà dov’è («sarebbe una follia smantellare tutto spendendo altri milioni di euro per altri posti letto dato che ci sono già numeri sufficienti») mentre sull’inchiesta di Bergamo in merito alle zone rosse mancate a Nembro e Alzano tra fine febbraio e inizio marzo, Fontana si dice tranquillo «Ho il massimo rispetto nei confronti della magistratura. Devo dire che ho avuto un interrogatorio molto bello, non mi sento di contestare nulla. Va benissimo così. Sono profondamente convinto che su come la Regione Lombardia ha gestito l’emergenza il tempo sarà galantuomo».

Chiosa finale nell’intervista a La Verità sula possibile seconda ondata di Covid in Lombardia, visti i numeri che ancora non calano del tutto: «Le persone serie con cui parlo dicono che nessuno può prevederla. Dobbiamo quindi seriamente preoccuparci come se ci fosse e attuare tutte le misure necessarie, sperando siano tutte inutili. Ma meglio avere qualche letto in terapia intensiva in più che farci trovare impreparati», conclude il Governatore Attilio Fontana annunciando nei prossimi giorni l’istituzione di un comitato di saggi «per studiare la medicina di territorio e verificare se è opportuno cambiare qualcosa nella sanità regionale. Le persone sagge e serie devono avere il coraggio di modificare qualcosa se c’è qualcosa da migliorare».