L’AFFONDO DI ATTILIO FONTANA VERSO LE REGIONALI IN LOMBARDIA: “VOTO PER MORATTI VA AL PD”
Îl tema è chiaro per Attilio Fontana: il Pd con Majorino intende rivoluzionare e distruggere l’intero sistema di gestione della Lombardia degli ultimi trent’anni (Formigoni, Maroni e lo stesso attuale Governatore uscente); un voto per Letizia Moratti e non per il Centrodestra rischia di favorire il Pd e portare così al cambiamento che azzera la sussidiarietà e la sinergia tra pubblico e privato. Questo dice il candidato Presidente per il Centrodestra alle prossime Elezioni Regionali in Lombardia (12-13 febbraio 2023) nella lunga intervista di oggi a Fabio Rubini su “Libero Quotidiano”. «Non fatevi ingannare. Un voto dato alla Moratti equivale a un aiuto a Majorino e alla sinistra massimalista da lui rappresentata. La Moratti strizza l’occhio al Centrodestra, ma ricordiamoci che il suo sponsor principale è Carlo Calenda…»: questo l’appello di Fontana dopo che gli ultimi sondaggi prodotti da Ipsos danno la sua coalizione in vantaggio di quasi 10 punti sui rivali del Centrosinistra.
Majorino, sottolinea ancora il Governatore leghista, «ha impostato la sua campagna elettorale sul cambiare tutto il sistema lombardo. Ecco questo è un rischio che i lombardi non possono correre. Lui è quello che vuole cancellare il modello di sviluppo e innovazione, che vuole azzerare la collaborazione tra pubblico e privato. Insomma il modello che ha portato la Lombardia ad essere una delle prime regioni in Europa a livello economico». Pd, M5s e in qualche modo anche Terzo Polo: votare Majorino o Moratti – ergo, non votare per Fontana – per l’ex sindaco di Verese rischia di tramutare la Lombardia nell’opposto della crescita sinergica che ha permesso alla regione di diventare tra le più virtuose e ricche d’Europa. Fontana tocca poi il punto delicato della presunta trattativa tra alcuni esponenti del “Comitato Nord” – il gruppo interno alla Lega creato da Umberto Bossi – e la candidata del Terzo Polo, ex vice di Fontana nella giunta uscente di Centrodestra. Alle parole di Letizia Moratti raccolte questa mattina da Askanews («il dialogo con il ComitatoNord è ancora aperto. Negli ultimi giorni ho avuto il sostegno del partito repubblicano e dei verdi riformisti. Il sostegno di Bossi a Fontana? Ci sono dei malesseri all’interno della Lega, e questi malesseri hanno anche una valenza politica che va compresa»), il Presidente lombardo replica: «Bossi me l’aveva detto subito: “Non permetterò liste contro di te”. Finalmente si è chiarito questo equivoco, anche se in tutta sincerità non credo che nessuno, nemmeno tra i miei ex consiglieri, volesse candidarsi contro di me».
IL PROGRAMMA DEL CENTRODESTRA DI FONTANA: AUTONOMIA, CITTÀ E…
Dalla sfida in campagna elettorale al programma vero e proprio dove il “sistema Lombardia” viene ribadito da Attilio Fontana a poco più di un mese dal voto delle Elezioni Regionali: «il modello Lombardia funziona e la sinistra lo vuole smontare», a cominciare dalla «collaborazione istituzionale a 360 gradi. Nei miei cinque anni di presidenza prima di sostenere un progetto che serviva al territorio, non ho mai voluto sapere di che colore politico fosse una amministrazione. Se un’opera è utile la si deve fare. Punto. Fondamentale per il modello Lombardia poi, è la capacità tutta lombarda di affrontare i problemi con quella voglia di fare capace di superare la burocrazia dello Stato». Fontana glissa sui problemi di Trenord («treni? la nostra parte di investimento l’abbiamo fatta. Ora tocca a Rfi fare la sua con i lavori su una rete vecchia di 70 anni, spesso incompatibile con i treni di ultima generazione») ma rilancia sulla capacità tutta lombardi di attrarre investimenti esteri anche dopo la crisi Covid.
Spiega il Governatore di Centrodestra a “Libero”: «abbiamo attratto un miliardo di investimenti stranieri all’anno, ma la buo- na notizia è che tutti gli indicatori ci dicono che già nel 2023 quella cifra potrebbe ad- dirittura raddoppiare. Senza contare che grazie alle nuove politiche del governo, e penso soprattutto all’impulso che il ministro Salvini sta dando alle opere pubbliche, questi risultati potrebbero essere ulteriormente migliorati, smentendo tutti quelli (come Letizia Moratti, ndr) che parlano di una Lombardia in difficoltà…». Chiosa sul fronte autonomia nell’anno, il 2023, che dovrebbe finalmente dover partorire la riforma attesa da almeno 5 anni: «Contrariamente ai governi precedenti, dove Pd e M5s frenavano, quello in carica è favorevole a questa riforma: i lombardi devono sapere che la Regione non ha mai aumentato le tasse e che rispetto alla media nazionale la Lombardia è tra le più virtuose a gestire i soldi delle tasse: “costa” 3.300 euro, contro la media nazionale che è di 4.700 euro». Con l’Autonomia, conclude Attilio Fontana, «potremmo fare di più e di meglio anche in altri campi. Pensiamo alla semplificazione burocratica: in questi anni abbiamo fatto diverse leggi di Semplificazione, ma le abbiamo dovute limitare perché altrimenti il governo ce le avrebbe impugnate. Con l’Autonomia potremo semplificare, e di parecchio, la vita di imprenditori e cittadini».