L’autonomia va votata subito e senza modifiche per Attilio Fontana, il quale se la prende con non meglio identificati «burocrati», ma anche alcuni politici, per la diffusione dell’ormai nota bozza del Servizio di Bilancio del Senato che ha bocciato la riforma. «Sicuramente i burocrati sono alcune delle persone che in questo Paese hanno interesse a non cambiare assolutamente nulla», dichiara il presidente della Regione Lombardia nell’intervista rilasciata a La Stampa. Questo perché con l’autonomia i ministeri perderebbero delle competenze e in parte il potere gestito da loro. «Ma dietro la diffusione di quella bozza potrebbero esserci anche politici che hanno lo stesso interesse, non vogliono cioè ammodernare il Paese e hanno paura delle responsabilità che dovrebbero assumersi con questa riforma», osserva Fontana.



Il tempo, comunque, sta scadendo, eppure Fratelli d’Italia ha previsto il voto della riforma dopo le Europee. Un orientamento che il governatore lombardo ed esponente della Lega non condivide. «Noi non possiamo permetterci di non cogliere questa opportunità sennò rischiamo di essere tagliati fuori dallo sviluppo che sta avendo il mondo. Quindi, non riesco a capire perché aspettare le Europee», aggiunge Fontana. La legge voluta da Calderoli «è molto semplice e si potrebbe approvare ben prima della fine dell’anno. Introduce concetti non particolarmente complessi. Votiamola e voltiamo pagina». Fontana ritiene che la procedura di approvazione dell’autonomia sia stabilita dalla Costituzione e dagli accordi tra Maroni e Bressa. «Questo disegno legge è stato fatto per essere ancora più rispettoso della Costituzione e delle prerogative parlamentari. È una legge molto garantista e credo che potrebbe essere licenziata in poche settimane».



RIFORMA AUTONOMIA, FONTANA: “SE NON PASSA, GRAVE COLPO A CREDIBILITÀ ITALIA”

Eppure esponenti della maggioranza, da Fratelli d’Italia a Forza Italia, ritengono che alcuni articoli del disegno di legge di Calderoli che riforma l’autonomia andranno riscritti. Anche in questo caso Attilio Fontana esprime il suo dissenso: «Credo che non abbiano letto bene la legge, probabilmente sono un po’ confusi se hanno ritenuto di fare queste affermazioni». Nell’intervista a La Stampa ha parlato delle difficoltà evidenziate dal Servizio tecnico del Bilancio riguardo la capacità di alcune Regioni a farsi carico delle competenze previste per mancanza di soldi. «Primo, le Regioni non sono obbligate ad accettare questa autonomia o assumersi competenze in più. Secondo, dato che lo Stato trasmetterà risorse che oggi impiega per svolgere quelle competenze, penso che, anzi, di soldi ne avanzeranno».



Il governatore della Regione Lombardia sfida i “colleghi”: «Se qualche Regione ritiene che le cose vadano bene come sono adesso, vada avanti come sempre tranquillamente». Comunque, Fontana resta convinto che la riforma dell’autonomia passerà, anche perché è una delle basi del programma del governo Meloni, al tempo stesso avverte gli alleati. «Se qualcuno non è così convinto dovrà decidere se stare nella maggioranza o votare contro, ma sono convinto che non succederà nulla di tutto ciò, perché in difetto la maggioranza smentirebbe sé stessa e il proprio programma elettorale». Se la riforma non passasse, conclude Fontana, «vorrebbe dire che in questo Paese l’opinione della gente non conta nulla e sarebbe un grave colpo alla credibilità dell’Italia».