Non ci sta il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo le accuse circa il nuovo ospedale in Fiera a Milano, costruito per l’emergenza coronavirus, e in generale, la sanità lombarda. “Le Fake News che leggo e sento in continuazione – le parole dello stesso presidente lombardo, riportate dall’agenzia Ansa – oggi addirittura in Senato, prodotte e sponsorizzate per opportunismo politico e attacco alla Lombardia, sono pericolose”. Fontana aggiunge che “L’ospedale in Fiera “è una sicurezza per un’eventuale nuova ondata che spero non ci sarà”. E ancora: “L’ospedale in Fiera è stato realizzato per essere un paracadute d’emergenza e rientra tra le strutture, richieste dal governo, per l’incremento delle terapie intensive su piano nazionale anti-Covid. Come tutti i poli realizzati a tale scopo, è una sicurezza per un’eventuale nuova ondata che spero non ci sarà In tutta Italia, in tutto il mondo, sono stati realizzati degli ospedali Covid, molti di essi ad oggi vuoti. Tutti inutili?”.
FONTANA “PASSATI DA 718 A 1800 POSTI DI TERAPIA INTENSIVA”
Come spiegato dallo stesso Fontana, nel caso in cui dovesse verificarsi la famosa seconda ondata in autunno, o comunque, eventuali altri focolai di coronavirus, l’Italia sarebbe in grado di curare al meglio i pazienti con una struttura a loro dedicata, senza eventualmente sovraccaricare altri ospedali. Resta il fatto che le accuse rivolte ieri all’ospedale in Fiera, sono soltanto le ultime di una lunga lista, visto che in molti hanno storto il naso di fronte alla costruzione di un nuovo centro del valore di circa 20 milioni di euro. Fontana, rispondendo poi indirettamente alle accuse del senatore del Movimento 5 Stelle, Ricciardi, ha aggiunto: “In Lombardia, in piena emergenza – ha ricordato il governatore – siamo passati da 718 posti di terapia intensiva a 1.800, cercando con grande difficoltà ventilatori in tutto il mondo. Facendo fronte a questa emergenza ora dopo ora. Molte di queste postazioni sono state realizzate all’interno delle sale operatorie che, ora, con la minore pressione sulle strutture ospedaliere, tornano alla loro funzione: operazioni programmate e urgenze”.