Alla vigilia della puntata di Report (Rai 3) il Governatore della Lombardia Attilio Fontana replica punto su punto alle tante accuse che sono già emerse (ed emergeranno nei prossimi giorni) contro la gestione del coronavirus da parte della Regione amministrata dal Centrodestra: in una lunga intervista a Daniele Capezzone su La Verità, il n.1 lombardo replica senza mezzi termini alle pesanti accuse del programma Rai: «condizionato dalla ‘ndrangheta per le scelte sulla Sanità? Sono illazioni vergognose fatte per suggestioni incomprensibili e inaccettabili. Mi riservo comunque di agire sia in sede penale che in sede civile». Dalla mafia alle presunte consulenze date alla figlia avvocato presso l’Asst Nord Milano: «Di questo non parlo: parla mia figlia, che ha già inviato delle risposte che per ora la trasmissione non ha preso in considerazione aveva degli incarichi assolutamente trasparenti da un’assicurazione che poi era anche un’assicurazione di un’Asst». Questi ultimi due attacchi, i vaccini influenzali e la infinita polemica sull’Ospedale Covid in Fiera Milano pongono il Presidente della Regione Lombardia ancora nell’occhio delle polemiche su media e trasmissioni tv: «dove nascono le accuse mediatiche? È un’operazione che prevede due obiettivi appetitosi: provare a mettere nel mirino la Lega e tentare di prendere la Lombardia. Anche perché con il voto democratico in Lombardia non riescono a vincere, e allora tentano altre strade».



FONTANA: “OSPEDALE FIERA È PRONTO”

Sempre a La Verità, Fontana rivela come questo senso di costante e crescente accanimento anti-Lombardia prosegue fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus: «non è non solo percepito, alcuni giornalisti e politici lo hanno esplicitato, pronunciando parole pesanti contro di noi». Ancora su Report, il Governatore sottolinea come già sul caso camici non fosse emerso nulla «per citare Stalin, pensano di affondare il coltello nel ventre… ma non trovano un ventre molle, trovano l’acciaio». Rispondendo invece alle accuse mosse da Arcuri e Boccia lo scorso weekend sul tema delle terapie intensive, il Presidente lombardo non ci sta al gioco dello scaricabarile del Governo: «ci viene rimproverato di avere respiratori inutilizzati. Noi non ne abbiamo nessuno così, tranne venti ma solo perché non hanno la certificazione. Li teniamo da parte e li utilizzeremo solo se ci sarà un’urgenza drammatica». Chiosa finale sull’ospedale Fiera Milano, tornato purtroppo di prepotente attualità dopo la dura risalita dei contagi: «non mi ha chiamato nessuno per scusarmi con me e Bertolaso […] siamo orgogliosi di aver preparato un’opera che speriamo non debba essere utilizzata per un’emergenza».

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