La vetta della classifica rimane saldamente appannaggio di Nestlé. A dirlo è Brand Finance, società di consulenza specializzata nella valutazione dei marchi, che ha stilato la graduatoria dei primi 100 marchi alimentari, incoronando la multinazionale svizzera, capace di conquistare il gradino più altro del podio grazie a un valore stimato pari a 20,8 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto a quello attribuito al secondo brand, il marchio caseario cinese Yili, che totalizza 10,6 miliardi, spinto da una progressione del 10%. E ancora più marcata è la distanza tra il colosso elvetico e Lay’s che, con 8,6 miliardi di dollari, conquista la medaglia di bronzo, mettendo a frutto un’accelerazione del +31%.



Il risultato ottenuto da Nestlé è frutto di una precisa ricetta. Nonostante le nuove pressioni sulla catena di approvvigionamento e il continuo impatto del Covid-19 – commenta Brand Finance -, l’azienda continua infatti a perseguire costantemente la propria strategia del marchio a lungo termine innovando i prodotti e sostenendo la propria trasformazione digitale. A suo favore, gioca una struttura decentralizzata, che le consente di rispondere ai cambiamenti delle esigenze dei consumatori, delle richieste dei clienti e alle sfide della catena di approvvigionamento. E non solo. Nestlé – continua Brand Finance – ha investito nello sviluppo di soluzioni in grado di anticipare le tendenze in crescita, testando rapidamente nuove idee, introducendo nuovi prodotti sul mercato e puntando sugli investimenti in ricerca e sviluppo.



L’analisi di Brand Finance ha poi evidenziato anche i brand capaci di registrate i maggiori tassi di crescita. E in questo caso a restituire i migliori risultati è Belvita, produttore di biscotti e prodotti da forno il cui valore è cresciuto del 62% raggiungendo quota 1,6 miliardi di dollari. Da segnalare anche la performance del marchio cinese Haitian, attualmente valutato 5,8 miliardi di dollari, che ha scalato quattro posizioni rispetto allo scorso anno, conquistando l’ottavo posto.

Fin qui, dunque, l’analisi del food. Passando invece al beverage, nella classifica dei Top 25 Non-Alcoholic Drinks, Brand Finance certifica la vittoria di Coca-Cola che viene accreditata di un valore pari a 35,4 miliardi di dollari, in crescita del 7% rispetto al 2021. Un risultato raggiunto – fa notare la società di consulenza – complice la capacità della multinazionale di accelerare il proprio modello di trasformazione aziendale per ridurre lo zucchero nelle bevande e migliorare la sostenibilità ambientale nel confezionamento e nel riciclo.



La medaglia d’argento va invece alla rivale di sempre, Pepsi, valutata 20,7 miliardi di dollari grazie a una crescita del 12%. A registrare le progressioni più significati sono infine Monster, che grazie a un balzo del 29% raggiunge una valutazione di 6,3 miliardi di dollari, Lipton (+27% a 3,2 miliardi di dollari) e Gatorade (+26% a 5,3 miliardi di dollari).

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