Al di là dell’oceano il fenomeno ha già preso corpo da qualche tempo: grandi gruppi alimentari statunitensi sono finiti nel mirino degli hacker. Nell’estate del 2021, un attacco informatico ha costretto Jbs, il più grande produttore di carne al mondo, alla chiusura di tutti i suoi impianti di carne bovina statunitensi, che elaborano quasi un quinto della fornitura di carne del Paese. La vicenda si è chiusa con riscatto di 11 milioni di dollari in bitcoin. Nell’ottobre del 2021, a essere colpiti sono gli stabilimenti e i centri di distribuzione di proprietà di Schreiber Foods, uno dei più grandi produttori di formaggio del Wisconsin, che hanno chiuso per cinque giorni. A marzo è stata la volta di Hood Dairy, diventata l’obiettivo di un “evento di sicurezza informatica”, che l’ha costretta a chiudere temporaneamente i suoi 13 stabilimenti lattiero-caseari in tutti gli Usa la settimana successiva.
Ora però l’azione degli hacker sembra aver raggiunto anche l’Italia. L’obiettivo si sarebbe concentrato su Rovagnati. Stando a quanto riportato dal sito cybersecurity360.it, sul data leak site della cyber gang Lockbit 3.0 è infatti apparsa la rivendicazione di un attacco al gigante italiano dei salumi. A dimostrazione dell’effettiva riuscita dell’operazione, il gruppo criminale specializzato in attacchi di tipo ransomware ha pubblicato alcuni sample dei documenti che sarebbero stati rubati. Si tratterebbe di 10 file riportanti alcune schede prodotto e alcuni documenti interni tra cui carte d’identità valide del personale e dichiarazioni aziendali riservate.
È dunque ragionevole pensare che al momento sia in corso una trattativa per scongiurare un danno che rischia di avere riflessi soprattutto sul fronte reputazionale. Il software malevolo può infatti danneggiare e rendere inutilizzabili i file con i quali entra in contatto, ma le aziende potrebbero avere a disposizione validi back-up. Gli hacker però minacciano anche esporre al pubblico di internet l’archivio completo dei dati rubati durante l’attacco. E questo potrebbe continuare a danneggiare le società e i loro contatti – dipendenti, clienti e fornitori – per diverso tempo. Un punto che, purtroppo, gioca a favore del moltiplicarsi degli attacchi.
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