Proteine vegetali in sostituzione delle carne, cibo d’asporto confezionato in modo sostenibile, regimi alimentari sani. Sono questi gli argomenti che – secondo il Birdseye Report, realizzato da Twitter e Talkwalker – nel 2021 hanno generato più conversazioni su Twitter a livello mondiale in tema di food. E che si candidano a guidare le tendenze nel settore alimentare anche per il 2022.
Il report accende innanzitutto i riflettori sull’aumentato interesse dei consumatori nei confronti delle proteine a base vegetale: ben l’87,8% delle conversazioni sull’alimentazione, infatti, ha riguardato diverse alternative proteiche alla carne. “Sulla scia del veganismo, oggi tra le diete più popolari – commenta Francesco Turco, Marketing Executive di Talkwalker -, quello vegetale è il tipo di proteina più discusso su Twitter, ben più discusso rispetto alle tipologie omologhe derivate da origine animale”. E questo, complice anche l’aurea di salubrità costruita attorno a questa proposta alimentare. “Dall’analisi dei tweet che abbiamo effettuato – conclude Turco – emerge che le alternative alla carne sono percepite come più sane dagli utenti di Twitter”.
Ma a tenere banco nelle conversazioni registrate sulla piattaforma social è stato anche il packaging degli alimenti, in particolar modo quello destinato all’asporto o alla consegna a domicilio. In questo caso – rileva il report -, i consumatori pretendono sempre più soluzioni rispettose dell’ambiente, che utilizzino quindi imballaggi biodegradabili e sostenibili, cannucce compostabili o commestibili, borse e contenitori riutilizzabili, e pellicole alimentari derivate dalla farina e dall’amido di konjac. “L’importanza di ricorrere a contenitori eco-sostenibili – commenta Turco – è diventato argomento ancora più sentito sui social con l’incremento delle richieste d’asporto e consegne a domicilio dovuti ai lockdown e alle quarantene di questi ultimi due anni”. Un incremento che ha trovato riflesso anche sullo stesso Twitter “Non è un caso – osserva Turco – che nel 2021 sulla piattaforma si sia registrata una crescita del 34% del volume totale delle conversazioni contenenti la parola chiave ‘consegna’”.
Il terzo trend evidenziato dal Twitter Birdeye Report riporta invece l’attenzione sulle buone abitudini alimentari. L’analisi dei tweet ha infatti segnalato nell’ultimo anno un aumento costante di conversazioni sul mangiare sano, cresciute complessivamente del 17%. Sotto la lente sono finite diverse tipologie di diete: si spazia dalla chetogenica alla dieta mediterranea, dalla paleolitica, al veganismo passando per il digiuno intermittente, che si è rivelato il regime alimentare più citato, con all’attivo la presenza nel 13,9% delle conversazioni sulla sana alimentazione. E c’è di più. “Ben il 19,6% delle conversazioni relative a una dieta – aggiunge Turco – è stato utilizzato per condividere le immagini dei piatti preparati dagli stessi utenti seguendo i diversi regimi alimentari. E questo evidenzia come le persone utilizzino le conversazioni relative al cibo, che hanno luogo sui social, come opportunità per entrare a far parte di una community, promuovendo al tempo stesso abitudini alimentari più sane”.
Il report segnala, infine, altri due trend da attenzionare. Il primo rimanda alle conversazioni sulla sostenibilità alimentare, cresciute nell’ultimo anno a livello mondiale del 13%, sulla spinta della Gen Z, ovvero dei cosiddetti nativi digitali: a loro va infatti ricondotto il 46,5% dei tweet su questo argomento, a dimostrazione del crescente interesse delle nuove generazioni per i temi ambientali. Il secondo guarda invece all’attenzione posta dalle community su Twitter al tema degli sprechi alimentari. Un’attenzione che non trova peraltro il riscontro desiderato nella realtà. Dall’analisi del sentiment, ovvero il tenore dei vari commenti monitorati, emerge infatti come il 75,3% degli intervistati reputi ancora insufficiente quanto fatto per affrontare il problema. A indirizzare verso questo giudizio negativo sono soprattutto le difficoltà riscontrate da brand e consumatori nel trovare efficaci sistemi anti-spreco.
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