Gli incendi che da giorni stanno bruciando la foresta Amazzonica, rischiano di creare un caso diplomatico. Su Twitter è infatti scontro a distanza fra il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, e il collega francese Emmanuel Macron. Il primo, dopo un tweet del transalpino, ha puntato il dito contro l’inquilino dell’Eliseo, scrivendo su Twitter: “Mi dispiace che il presidente Macron cerchi di strumentalizzare una questione interna del Brasile e di altri Paesi dell’Amazzonia per un guadagno politico personale. Il tono sensazionalista con cui si riferisce all’Amazzonia (facendo persino ricorso a foto false) non contribuisce per nulla a risolvere il problema”. Quindi il capo dello stato verdeoro ha rincarato la dose: “Il governo brasiliano rimane aperto al dialogo, basandosi su dati oggettivi e rispetto reciproco. Il suggerimento del presidente francese di discutere le questioni amazzoniche al G7 senza la partecipazione dei Paesi della regione evoca una mentalità colonialista fuori luogo nel 21° secolo”. Intanto la procura federale brasiliana ha aperto un’inchiesta in merito agli incendi che stanno devastando l’Amazzionia, con l’obiettivo di capoire se vi siano stati controlli adeguati, nonché eventuali responsabilità di agricoltori e allevatori. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



INCENDI FORESTA AMAZZONICA: IL TWEET DI MACRON

E’ emergenza nella foresta Amazzonica, con il polmone del mondo che sta bruciando ad un ritmo vertiginoso ormai da giorni. Da ogni parte del globo si stanno lanciando appelli affinché si faccia qualcosa per porre fine a questo scempio, fra cui quello del presidente della Francia, Emmanuel Macron, che attraverso il proprio profilo Twitter ha scritto: “La nostra casa brucia. Letteralmente. L’Amazzonia, il polmone del nostro pianeta che produce il 20% del nostro ossigeno sta bruciando”. Così invece Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni unite, che sempre attraverso i social ha fatto sapere: “Nel mezzo di una crisi climatica internazionale, non possiamo permettere che si verifichino ulteriori danni alle fonti di biodiversità e ossigeno. L’Amazzonia deve essere protetta”. Intanto in Brasile si continua a puntare il dito contro il presidente Bolsonaro, considerato troppo “leggero” nell’incentivare contadini e agricoltori a disboscare per ottenere terre coltivabili. A puntare il dito contro il capo dello stato verdeoro anche una donna di etnia Pataxò, il cui sfogo è stato pubblicato dal Sunrise Movement, un’associazione ambientalista americana: “Guardate la nostra riserva, cosa stiamo perdendo. Per due anni abbiamo combattuto per preservare questa nostra riserva e questi stronzi sono entrati e hanno bruciato tutto. Stanno uccidendo i nostri fiumi, le nostre fonti di vita e ora hanno incendiato la nostra riserva. Stiamo chiudendo le strade e voglio che tutti i media vedano questo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



FORESTA AMAZZONICA, INCENDI RECORD

E’ allarme incendi nella Foresta Amazzonica. Nel 2019 la foresta brasiliana sta bruciando come non mai, con migliaia di ettari andati in fumo nel giro di meno di otto mesi. Una situazione apocalittica che sta facendo preoccupare e non poco gli ambientalisti, convinti che da quando il nuovo presidente Jair Bolsonaro si sia insidiato, i roghi siano aumentati, favoriti proprio dalla nuova politica del numero uno verdeoro. Lo stesso rimanda al mittente le accuse puntando invece il dito nei confronti delle Ong: “Per quanto riguarda gli incendi in Amazzonia – le parole di Bolsonaro riportate da Euronews – ho l’impressione che potrebbero essere stati appiccati dalle ONG, perché abbiamo tolto loro tanti soldi. Quali sono le loro intenzioni? Creare problemi al Brasile?”. Fino ad oggi in Brasile si sono verificati ben 72000 diversi incendi, un aumento superiore all’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2018.



AMAZZONIA, RECORD DI INCENDI NEL 2019

Secondo gli ambientalisti, agricoltori e contadini sarebbero stati incoraggiati a bonificare i terreni, abbattendo gli alberi, di modo da poter disporre di campi dove coltivare e allevare il bestiame. Il governo sembrerebbe quindi incentivare uno sviluppo economico dell’Amazzonia, ma in maniera non eco-sostenibile. “Bolsonaro è un irresponsabile – dicono le associazioni di protesta – deve dimostrare quello che dice: cioè che le associazioni ambientaliste stanno appiccando incendi in Amazzonia”. Preoccupato anche l’Onu, come fa chiaramente capire Stephane Dujarric, portavoce del Segretario Generale Antonio Guterres: “La deforestazione in Amazzonia e’ una questione di grande preoccupazione per noi – afferma – le foreste nel mondo giocano un ruolo enorme nel tentativo di mitigare gli effetti del riscaldamento climatico”. Uno dei numerosi incendi verificatisi negli ultimi giorni ha addirittura oscurato la metropoli di San Paolo, che dista circa 3000 chilometri dall’epicentro dei focolai, con annesso blackout di un’ora. Lo stato più colpito resta quello del Mato Grosso, con più di 13000 incendi.