Apprendere le competenze digitali come si apprende un lingua straniera. È questa la conclusione di anni di studi e sperimentazioni del giovane team di Skilla che si occupa di formazione e produzione di ambienti digitali per l’apprendimento delle nuove competenze. Da questa intuizione nasce l’idea di lanciare theDigital Journey, un’App dedicata all’allenamento quotidiano delle abilità digitali necessarie nel mondo del lavoro, perché, come per apprendere una lingua straniera allenarsi a piccole dosi tutti i giorni è più efficace di fare un corso ogni tanto, così per apprendere i nuovi linguaggi richiesti dalle competenze digitali l’allenamento quotidiano risulta essere il metodo più efficace, capace di sviluppare abilità necessarie per operare nel mondo del lavoro.



Le App di apprendimento delle lingue straniere, come ad esempio Memrise o Duolingo, si avvalgono dell’Intelligenza Artificiale per accompagnare la persona in apprendimento personalizzando i percorsi, suggerendo risorse, stimolando con suggerimenti, premiando con punteggi i progressi; allo stesso modo l’App di Skilla utilizzerà queste nuove frontiere applicate all’apprendimento per gestire il programma formativo di microlearning, che va a completare la tradizionale suite formativa composta da assessment delle competenze digitali, decine di corsi eLearning sui fondamentali del digitale, programmi di reverse mentoring, dove i giovani affiancano i più adulti nella quotidianità per far prendere le competenze digitali.



L’apprendimento personalizzato, continuo, a piccole dosi quotidiane, con brevi stimoli formativi in Microlearning e immediata applicazione pratica sta risultando il miglior mezzo per memorizzare stabilmente ciò che studiamo. Le nuove tecnologie introducono continuamente nuove semantiche comunicative e nuovi codici, si presentano con le caratteristiche delle multimedialità, pluralità di canali di comunicazione tradizionali e nuovi, si presentano come una vera e propria nuova lingua da apprendere, con un nuovo vocabolario, una nuova sintassi e in questo contesto è fondamentale la formazione continua; viene rivalutato, come nelle lingua straniere, il valore della ripetizione con diversi canali sensoriali e l’idea di un percorso, di un curricolo da costruire progressivamente a tappe visibili e misurabili.



Sappiamo bene che oltre allo studio individuale è fondamentale l’immersione nel contesto reale, come il viaggio di studi nel Paese straniero nel digitale è fondamentale immergersi nell’esperienza digitale, accettando errori e brutte figure, come avviene quando si apprende una nuova lingua e al tempo stesso è necessaria la continua interazione con gli altri, la comunità di apprendimento, il tutor che ti affianca.

Digital Literacy, Media Literacy, Information Literacy, New Media Literacies, 21st Century Skills sono solo alcune delle “etichette” che si stanno utilizzando ormai da qualche anno per cercare di definire le competenze digitali che i cittadini del nostro tempo dovrebbero possedere per poter imparare, lavorare e – perché no – giocare in una società in cui il digitale è ormai onnipresente e sta non solo cambiando il modo in cui facciamo le cose, ma anche inventando nuovi modi per farle: a scuola, all’università, al lavoro. 

Il modello che è alla base dell’App #DigitalJourney struttura queste competenze all’interno di ciò che in inglese si definisce “Digital Competence Framework”, cioè un quadro concettuale di riferimento che cattura in un’immagine ciascuna delle capacità che dovrebbero comporre la competenza digitale.

Piccole dosi, personalizzazione, immersione, interazione: sono queste le parole chiave che presenteremo al prossimo congresso nazionale Aidp, l’Associazione italiana dei direttori del personale, che si terrà ad Assisi il 6 e il 7 giugno, dove 600 direttori del personale potranno sperimentare in prima persona le innovazioni introdotte con questa App.