La Haas, scuderia statunitense di Formula 1 con sede a Banbury, nel Regno Unito, ha licenziato il pilota russo Nikita Mazepin. Il classe ’99, che ha esordito lo scorso anno nella massima categoria di vetture monoposto, è il figlio del miliardario Dmitry Mazepin, che secondo quanto riportato da Sky Sport sarebbe un amico personale del presidente Vladimir Putin. È per questo motivo che sono stati troncati i rapporti anche con lo sponsor Uralkali, azienda esportarice di potassio di proprietà proprio dell’oligarca.



Il team, dunque, in virtù delle ultime vicissitudini relative alla guerra in Ucraina, ha deciso di interrompere gli accordi economici con il proprio partner e di mettere alla porta il compagno di Mick Schumacker: adesso si sta selezionando un sostituto. Una netta presa di posizione da parte della scuderia. La Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), da parte sua, aveva deciso che i piloti russi o bielorussi avrebbero potuto partecipare alle gare in programma, seppure sotto bandiera neutrale. Ciò non è stato sufficiente, però, a evitare il licenziamento a Nikita Mazepin.



Formula 1, Haas licenzia pilota russo Mazepin: le motivazioni

La Haas, la scuderia statunitense di Formula 1 che ha licenziato il pilota russo Nikita Mazepin, ha ammesso tuttavia che la presa di posizione non è stata dettata esclusivamente dalla propria ideologia. A parlarne, in un’intervista rilasciata al magazine Kickin’ the Tyres, è stato il numero uno Genè Haas. “C’era molta pressione da parte degli sponsor, che erano contrari al fatto che avessimo un partner e un pilota russo. Siamo qui per correre, non per essere coinvolti nella politica, ma sfortunatamente questa era la situazione. Ci sono state molte critiche sull’invasione dell’Ucraina e tutto ciò stava diventando travolgente. Non potevamo affrontare tutto questo”, ha spiegato.



Il proprietario della scuderia, da parte sua, ha voluto anche giustificare la reazione al licenziamento del classe ‘99, il quale è rimasto sbigottito. “C’è davvero molta differenza tra la percezione di questa guerra da parte del mondo e da parte dei russi. È incredibile. Loro credono di stare facendo qualcosa di positivo. Quello che noi vediamo, lo vediamo perché abbiamo libertà di parola e d’informazione. I russi non vedono niente”, ha concluso.