Può esistere la Formula 1 senza la Ferrari? La risposta, secondo il team principal della McLaren, Zak Brown, è “sì”. Una concisa, ma dura replica alle parole che Mattia Binotto, suo omologo nella scuderia del cavallino rampante, aveva detto ai giornalisti del quotidiano britannico “The Guardian”: “La Formula 1 – aveva dichiarato nei giorni scorsi – deve essere l’apice del motorsport, in termini di tecnologia e prestazioni. Deve essere attraente per i costruttori e per gli sponsor che vogliono essere associati al campionato più prestigioso. Troppe restrizioni potrebbero abbassarne il livello, avvicinandolo a quello delle serie inferiori”. Fino ad arrivare ad affrontare quello che secondo il team di Maranello è il vero problema: “145 milioni di dollari sono già una nuova e impegnativa richiesta, rispetto a quanto fissato lo scorso giugno di 175 milioni. Non ci si può arrivare senza altri sacrifici significativi, specialmente a livello di risorse umane. Non vorremmo trovarci in condizione di dover considerare altre opzioni per valorizzare il nostro DNA sportivo”.



FORMULA 1 SENZA LA FERRARI? ZAK BROWN: “MI SPIACEREBBE, MA…”

Secondo quanto riferito dal quotidiano “Il Messaggero”, Zak Brown ha replicato a distanza alle affermazioni di Binotto, asserendo che “mi spiacerebbe se la Ferrari andasse via, vorrei che restassero tutti. Ma la F1 si può fare anche con 18 macchine, persino con 16 ma non con 14. La F1 potrebbe sopravvivere senza di loro, ma preferisco che rimangano nel nostro sport”. Un diverbio proseguito anche su un’altra tematica di stringente attualità: il Coronavirus. A tal proposito, la Ferrari ha ricordato come nel circuito vi siano scuderie con caratteristiche differenti e operanti in diverse nazioni, con leggi differenti e ciascuna con la propria metodologia. “Non è quindi semplice, né immediato, apportare cambiamenti strutturali tagliando linearmente i costi. Siamo tutti coscienti delle difficoltà causate dal COVID-19, ma non bisogna reagire in modo affrettato”. Anche qui, Brown ha voluto dire la sua, ricordando come la rapidità sia necessaria in contesti come questo e non prendere decisioni velocemente significherebbe “negare la realtà”. Quale? “Ci sono pochi team che generano profitti e chiunque sia in F1 vuole promuovere qualcosa, magari auto o bevande”.

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