Complice la guerra che continua ad imperversare tra Ucraina e Russia continuano i tentativi di isolamento a danno di quest’ultima, considerata sempre meno un “partner energetico affidabile” come rivela Marco Carta, amministratore delegato di Agici, società di ricerca e consulenza specializzata nel settore energetico. E così nel giro di un anno sono diminuite sempre più le importazioni di gas dalla Russia, passando da un calo che già si aggirava sul – 78,5% nel primo quadrimestre del 2022, all’odierno -88%.



Questi dati, come riporta il Sole 24 ore, provengono dal bilancio del gas di aprile pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. E il trend sembrerebbe essere destinato a scendere ulteriormente finchè non si risolverà il conflitto. Italia e Europa continueranno così a rivolgersi ad altri fornitori, rendendosi sempre più indipendenti dalla Russia.



Nel nostro Paese, in particolare, è l’Algeria il primo fornitore, e si stanno intensificando i flussi di Gnl via mare anche da Quatar e Stati Uniti. Se poi consideriamo la posizione strategica dell’Italia, al centro del Mediterraneo, potrebbe avvalersi anche delle forniture di gas da parte di stati africani quali Egitto, Nigeria e Mozambico.

L’UE potrebbe anche arrivare a vietare in toto le importazioni di gas dalla Russia

I rapporti con la Russia sono ormai talmente precari che non sarebbero da escludere anche veri e propri diktat sul fronte delle importazioni di gas.

Walter Boltz, consulente energetico del governo austriaco, ha infatti dichiarato all’Independent Commodity Intelligence Services (ICIS) che l’UE potrebbe decidere di vietare le forniture russe entro la fine del 2023. Se davvero però si arrivasse a questa situazione, alcuni stati che dipendono in gran parte dal gas russo, come l’Ungheria, potrebbero opporsi e chiedere esenzioni o comunque non accettare il divieto Ue.



Una decisione in tal senso da parte dell’Unione Europea potrebbe arrivare a seguito di pressioni da parte dell’Ucraina. “Se pensiamo che la Russia sta guadagnando 15-25 miliardi di dollari all’anno dalle vendite di gas e l’Ucraina solo 800 milioni di dollari in transito, avrebbe molto senso che l’Ucraina rinunciasse al transito e impedisse alla Russia di ottenere quei soldi”, ha commentato lo stesso Boltz.

Non arrivano nel frattempo conferme né smentite in tal senso.