Scontro tra i genitori di Fortuna Loffredo, la bimba morta nel 2014, gettata dal balcone a soli sei anni dopo l’ennesimo tentativo di abuso sessuale da parte del vicino di casa nel Parco Verde di Caivano. La madre, Domenica Guardato che vive al Nord e lavora a Faenza ha chiesto che la salma della figlia, che oggi avrebbe 17 anni, sia tumulata nel cimitero della città emiliana per poterla visitare in qualsiasi momento. Questo appello, è arrivato come risposta ad una lettera che era stata inviata dal padre di Fortuna, Pietro Loffredo, che tramite i suoi avvocati aveva deciso di fare una richiesta ufficiale al commissario Fabio Ciciliano, al fine di richiedere la sepoltura a Caivano in una cappella realizzata appositamente per ricordare la figlia.
Sul caso, ora deciderà direttamente il Comune, visto che i resti della bimba si trovano in una tomba di famiglia in comune con altri quattro defunti e la mamma aveva già fatto numerosi appelli per chiedere una sistemazione definitiva, accusando anche l’ex compagno di aver di non aver mai visitato il loculo della figlia da quando è accaduta la tragedia e di aver lasciato la tomba abbandonata senza neanche un fiore.
Scontro tra genitori di Fortuna Loffredo per la sepoltura, la madre: “Seppellirla a Caivano sarebbe come abbandonarla”
La madre di Fortuna Loffredo si dice pronta a combattere per poter riavere la salma della figlia nella città in cui vive al Nord chiedendo il trasferimento a Faenza contrariamente a quanto richiesto dal padre in una lettera inviata al commissario di Caivano. L’uomo aveva infatti avanzato la proposta di costruire una cappella della memoria per la bambina vittima di abusi e violenze, nel cimitero cittadino. Domenica Guardato però con l’occasione, ha anche ribadito le accuse nei confronti dell’ex compagno, denunciando in particolare il fatto che non si fosse mai interessato alla piccola, anche perchè era stato per molto tempo in carcere, arrestato pochi mesi dopo la nascita e uscito solo un mese prima della morte.
Per questo ora tramite i suoi legali la donna ha sottolineato di nuovo le ragioni che l’avevano spinta già in passato a chiedere il trasferimento dei resti: “Pietro può fare ciò che vuole, a me non interessa. Chicca deve stare vicino a me e per questa sono pronta a dare battaglia“, aggiungendo: “Io torno al Sud solo per andare a trovarla al cimitero, per portarle un fiore, e poi ritorno su. Perché io mia figlia non l’ho mai abbandonata e mai lo farò“.