Battipaglia e la Coda di paglia. Quegli ingenuotti dei leghisti lombardo–veneti ci sono cascati. Hanno pensato che lo striscione “Forza coronavirus” apparso a Battipaglia, provincia di Salerno, fosse contro l’Italia del Nord, ricettacolo dei due focolai d’infezione. Forse pensavano – ecco la coda di paglia – fosse una ripicca per il Forza Etna dei tempi bossiani? Non era reato quell’auspicio (lo ha stabilito la Cassazione lo scorso anno perché non c’è nesso diretto tra l’incitamento rivolto al vulcano e l’attuazione della strage di terroni: l’Etna eruttava davvero, ma di sua iniziativa…). Quindi sarebbe assolto – giurisprudenza canta – anche il Forzacoronavirus. Pareggio.
Ma è tutto un equivoco. Lo striscione è apparso dopo che la sindaca di Battipaglia ha respinto la richiesta popolare di chiudere le scuole, dato che tra l’altro non c’è nessun contagiato. Già, ma allora gli altri terroni di Napoli? Privilegiati. Lì il sindaco fa chiudere le scuole per sanificare gli edifici (che cacchio vorrà dire in concreto sanificare?, immaginando forse che il virus sia tipo scarafaggio o blatta e vada via con la candeggina).
Anche a Palermo, altra capitale del fu Regno Borbonico, chiudono per prevenzione. Anche l’Assemblea. L’operazione sembra una provvidenziale prolunga del reddito di cittadinanza: appurato che se stai a casa per cause di forza maggiore ti pagano lo stesso… Forza coronavirus. T’hee capii, Salvin? Tra l’altro la tua Lega non è più nordista e federalista, ma – come dicono – populista e sovranista. E quindi, cosa stai lì a ciapartela?
Il problema per me è un altro. È che l’Italia in questi ultimi giorni è la nave dei folli di Hieronymus Bosch: troppi che ciurlano nel manico, ognuno tirando l’acqua al suo mulino. Chi arraffa un’anatra, chi gioca a carte, chi copula, chi suona il piffero. Nessuno al timone. Il premier in dodici reti tv al giorno mostrandosi nel bunker della Protezione civile dà l’idea di una Chernobyl che rende indispensabile la saldezza della sua cadrega: Forza coronavirus; Forza coronavirus anche dalle opposizioni per dire che il governo amico dei cinesi ha chiuso la baracca dopo scappati i buoi; Forza cor, che non cade il governo; Forza coronavirus anche dal capo della Regione Marche per fare lo splendido in pre-campagna elettorale, e chiudere le scuole alla faccia di Conte; Forza coronavirus dai politici siculi e campani per disporre chiusure ingiustificate e fare sceneggiate irragionevoli e propagandistiche.
E, orrore – giuro non me lo sarei aspettato, che ingenuo alla mia età – tanti virologi e o infettivologi prime donne a sgomitare per mettersi in luce, ognuno dicendo una cosa diversa, e alé in tv e sui social. Io non ho mai creduto che la medicina fosse una scienza esatta a prescindere. Però, virologi, discutetene tra di voi e confrontatevi prima di disorientare noi ’gnurant.
E Forza coronavirus gridano i media, dai tg ai programmi di intrattenimento (!), che non si occupano più di altro, iniettandoci un’overdose di informazioni non di rado imprecise e scoordinate, che già solo per la loro enorme massa invasiva trasmettono allarme rosso. Ma “niente panico”, raccomandano quelli che lo provocano. Mentre mandano settori interi della nostra economia in terribile sofferenza e sputtanano l’Italia trasmettendone un’immagine come della Grande Impestatrice del mondo.
Insomma, quello striscione Forza coronavirus è il vessillo in cima all’albero di maestra della nave dei folli, che poi è un albero della cuccagna. Cosa volete star lì a prendervela con lo striscione di Battipaglia? È la ciurma da mettere in riga. Capisco che non è facile: anche Gesù Cristo si è fermato a Eboli. Dodici chilometri prima di Battipaglia.