Il Governo Conte non vive giorni semplici e rischiano di diventare settimane se non mesi l’orizzonte di “crisi” se non si risolve al più presto l’inesplicato nodo dei rapporti di forza all’interno della maggioranza: gli Stati generali hanno solo “congelato” gli scontri alimentando ancora più distanze di prima su tutti i principali dossier del Paese. E se fosse l’insperato aiuto di Forza Italia a dare quella “svolta” a Palazzo Chigi per non finire “impallinato” dai sui stessi partiti di maggioranza in Parlamento? Le voci e i rumors si moltiplicano in questi giorni mentre Pd, M5s e Italia Viva litigano praticamente su tutto: autostrade, rete unico Tim, successore di Mattarella, Mes, Recovery Fund, taglio dell’Iva e in generale non hanno la medesima idea di Paese per un piano di rilancio strutturato e urgente.
Con la crisi dell’economia e delle aziende e la potenziale “bomba sociale” in arrivo in autunno (quando giocoforza dovrà essere tolto lo stop ai licenziamenti imposto durante il lockdown), i soldi per la Cassa Integrazione non potranno essere sempre ri-finanziati e allora sì che il Governo Conte rischia di “saltare”.
Il Controdestra si prepara ma una possibile alternativa potrebbe essere la “stampella” momentanea di Forza Italia per evitare che un Governo a guida sovranista Salvini-Meloni possa condurre le trattative con l’Europa per il Recovery Fund: «Non lo voglio neanche pensare che FI possa sostenere pezzi di governo», avverte il leader della Lega in una intervista a 7Gold questa mattina.
LE “MIRE” DI BERLUSCONI E LE RICHIESTE
«Se portano in Parlamento, dopo 4 mesi di chiacchiere, un taglio delle tasse la Lega lo vota in un minuto. Ma se vanno avanti così, ingessando tutto, prima si vota e meglio è», conclude Salvini dando un messaggio di forza interna al Centrodestra anche per la terza forza più moderata, ovvero la coppia Berlusconi-Tajani. L’operazione “concordia nazionale” rilanciata ancora oggi da Nicola Zingaretti vede negli azzurri i principali indiziati a raccogliere il “testimone” nell’eventuale non impossibile scissione del M5s dilaniato da crisi interne: dal tema Tim-Rete unica fino a Mediaset e ai vantaggi commerciali, l’interesse di Berlusconi per fare “affari” politici con il Pd potrebbero non essere così minimi.
Di contro c’è un’alleanza con il Centrodestra che soprattutto a livello locale non può certo saltare prima almeno delle prossime Regionali: il rebus è dunque bello che servito, ma intanto sono continue le richieste partorite da Forza Italia direttamente al Governo Conte con toni e mire assai diversi da quelli polemici di Lega e Fdi.
«Deve tornare la centralità del Parlamento, a partire proprio dal decreto Rilancio che stiamo esaminando: il confronto non può essere solo formale, anche perché i provvedimenti fino ad ora varati sono stati resi possibili dal voto delle opposizioni sugli scostamenti di bilancio. Voglio ribadire che Forza Italia non voterà un terzo scostamento a scatola chiusa», lo ha detto stamattina la presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini.