Alan Fiordelmondo ha avuto per le mani l’occasione della sua carriera quando ha rincorso Amanda Knox prima che lei prendesse il suo volo per Seattle dopo la sentenza del 2007. A Rivelo, il paparazzo ha raccontato che è stato davvero difficile riuscire a trovarla, visto che la sicurezza presente sull’aereo impediva ogni tipo di contatto con lei. Per lui è stata una vera corsa contro il tempo, visto che su Twitter la davano già sull’aereo per tornare negli Stati Uniti, ma lui non si è perso d’animo e ha deciso di correrle dietro per rubare uno scatto di quel momento così importante per la cronaca nera italiana e, in generale, per questo caso che ha tenuto sospese diverse persone per tanti anni.



Alan Fiordelmondo e il racconto dello scatto di Amanda Knox

Fare questo lavoro non è assolutamente facile: è un po’ questo il concetto che passa ogni volta che Alan Fiordelmondo racconta qualche retroscena dietro gli scatti più iconici della sua carriera. Quello di Amanda Knox di ritorno verso Seattle quando la corte di Perugia la liberò dalla prigionia è forse uno dei più importanti: “Già i primi tweet la davano in partenza da Roma in direzione Londra e verso Seattle. Contattò l’agenzia per un volo per Heathrow… ero convinto di trovarla all’imbarco”, racconta a Rossella Boccia. Poi i minuti contati e la corsa per trovarsi il più vicino possibile a lei: “Era alloggiata nella parte superiore dell’aereo. Ho cercato immediatamente di salire… mi è stato impedito da agenti dei servizi di sicurezza americani… ma ho incrociato il suo sguardo e l’ho fotografata in aereo, le uniche fotografie scattate ad Amanda in aereo”.

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