In estate più che mai, i social brulicano di foto di bambini, ritratti in spiaggia, in piscina, in montagna, in posa o mentre si divertono nelle loro vacanze. La pratica di pubblicare foto dei propri figli sui social, però, non è affatto priva di rischi e in Francia se ne discute ormai da un bel po’. “I genitori devono essere estremamente attenti!“, insiste Laura Morin, direttrice nazionale di Blue Child, un’associazione per la lotta contro l’infanzia abusata. Per la prima volta, dall’associazione è stata lanciata in Francia una grande campagna di sensibilizzazione sui rischi dello “sharenting”, ossia la condivisione da parte dei genitori.



Per allertare i genitori, l’associazione metterà in mostra per i vacanzieri un libro per bambini intitolato “La folle avventura del peluche di Emma”. Questo sarò pubblicizzato ovunque in Francia: nelle stazioni, nei supermercati, nei luoghi pubblici. La storia parla di un cucciolo d’orso che si ritrova fotografato da tutti e finisce nelle mani di adulti dispettosi, collezionisti di peluche. Il libro sarà distribuito anche nelle località balneari: l’associazione, alla fine, chiede ai genitori di sostituire il protagonista, ossia il peluche, con loro figlio.



La campagna della Francia

“Circa il 50% delle foto (di bambini, ndr) pubblicate sui forum di pornografia infantile sono istantanee scattate dai genitori e condivise pubblicamente sui loro social network”, spiega Laura Morin, direttore generale di Blue Child. I frame possono infatti essere “recuperati, ritagliati e infine deviati” su siti pornografici. Il pericolo è ancora più grande in estate, quando “I genitori adorano scattare foto in spiaggia. Solo che i ragazzini in costume da bagno, come i bambini nudi o le ragazzine in tenuta da ginnastica, sono grandi foto classiche che circolano”. Secondo Anne Cordier, professoressa di scienze dell’informazione e della comunicazione, “Per questi adulti, questo nasce dal desiderio di riconoscere il proprio status sociale di genitori. Ci esponiamo, esponiamo l’altro, questo fa parte di questo grande quadro di rappresentazione sociale trasmesso dai social network. Lo facciamo anche senza esserne veramente consapevoli”.



A gennaio, Bruno Studer aveva presentato un disegno di legge volto a “garantire il rispetto dei diritti all’immagine dei bambini” in Francia. Il suo testo introduce la nozione di privacy nella definizione di potestà genitoriale e dà anche la possibilità al giudice di affidare a terzi l’esercizio del diritto all’immagine del minore in caso di lesione della dignità. A marzo è stato adottato all’unanimità in Assemblea nazionale ed è approdato in Senato. Nel frattempo la stessa campagna è portata avanti da varie associazioni con lo scopo di promuovere i bambini.