Il fenomeno delle foto porno create grazie all’Intelligenza artificiale sta dilagando sempre di più in tutto il mondo, creando un vero e proprio allarme che spinge sempre più persone a chiedere legislazioni specifiche. Di fatto in alcuni casi non si può riconoscere un vero e proprio reato nella diffusione di questo tipo di immagini, specialmente se raffigurano persone adulte che non sporgono denuncia e associandosi, nel caso vi sia una denuncia, alla diffamazione. Differente questione, invece, riguarda la diffusione di foto porno create con l’Intelligenza artificiale che raffigurano minorenni, se non addirittura bambini, configurandosi come un reato associato alla pedopornografia e punito in quanto tale.



Foto porno create con l’Intelligenza artificiale: cosa sapere su deepfake e sextortion

Insomma, sempre più attori globali stanno iniziando a preoccuparsi della diffusione di foto porno create con l’Intelligenza artificiale. Il caso più recente si è registrato in Spagna, mentre tra i più allarmanti ne emerge uno a New York, dove un gruppo di ragazzi ne ha create alcune sulle compagne di classe, poi anche ripetutosi simile anche a Treviso. A livello complessivo, OrizzoneScuola sottolinea che questo tipo di contenuti sono cresciuti del 290% dal 2018, mentre le visualizzazioni superano tranquillamente il miliardo.



Il fenomeno della creazione delle foto porno con l’Intelligenza artificiale è già noto da tempo ed è stato chiamato, online, “deepfake” (traducibile sommariamente in “profondamente falso”). Alcuni anni fa erano gli utenti con particolari doti di modifica delle foto a creare questo tipo di contenuti, colpendo soprattutto attrici o personaggi famosi, mentre l’avvento delle IA, specialmente per la creazione di immagini, hanno reso il tutto molto più semplice per chiunque. Preoccupa, in merito alle foto porno create con l’Intelligenza artificiale, soprattutto il fenomeno denominato “sextortion”, un mix tra sex ed extortion (sesso ed estorsione). Questo presuppone l’uso di quelle immagini false create per ricattare tramite richieste economiche il soggetto raffigurato al fine di impedirne la diffusione, ma con il reale effetto di finire all’amo di un’estorsione che porterà a sempre maggiori richieste di denaro.

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