Dopo la recente aggressione ai danni del giornalista del quotidiano torinese La Stampa Andrea Joly – vittima di un pestaggio fuori dalla sede del movimento CasaPound – una sorte simile è capitata anche al fotografo Maurizio Bosio dell’agenzia (che collabora con il quotidiano di Malaguti) Reporters: un’aggressione del tutto immotivata e provocata dal padre di una padre di una bimba che – nella giornata di ieri – era stata investita nel parcheggio dell’ospedale San Giovanni Bosco per morire dopo un breve ricovero al Regina Margherita.



Il fotografo Maurizio Bosio – proprio per conto del quotidiano La Stampa – già nella mattinata di oggi si era occupato della vicenda della bambina investita ed una volta appresa la notizia del decesso (sopraggiunto attorno all’ora di pranzo) si era avvicinato al padre delle piccola per – riferisce il quotidiano di Torino – “porgergli le sue condoglianze con il massimo rispetto”. Proprio in quel momento è scattata l’aggressione: prima alcuni spintoni e poi diversi pugni assestati al volto che gli hanno causato una prognosi di 14 giorni per la rottura del setto nasale.



I messaggi di solidarietà per il fotografo de La Stampa aggredito a Torino

Un episodio grave, l’ennesimo – scrive il Cdr de La Stampa in una nota emanata dopo l’aggressione del fotografo Maurizio Bosio –, che ancora una volta sottolinea il pesante clima di tensione e diffidenza in cui siamo costretti a lavorare“: un clima intollerabile e motivato dalla sola “colpa, se così vogliamo definirla, (..) di dare conto ai lettori di ciò che accade, con scrupolo e puntualità“.

Solidarietà per il fotografo aggredito anche dalla vicepresidente regionale Elena Chiorino che condanna sia “l’episodio grave e intollerabile” che “la violenza” che “anche nei momenti più bui non può mai essere una risposta“; mentre dall’Associazione Stampa Subalpina – nella persona della segretaria Silvia Garbarino – si parla di “aggressione” e di “intimidazione” inaccettabili, così come l’Ordine dei giornalisti piemontesi condanna “l’ennesimo campanello d’allarme di un clima sempre più ostile nei confronti di chi fa informazione” esprimendo – ovviamente – “solidarietà e vicinanza” al fotografo de La Stampa aggredito nell’augurio che “i responsabili di questo intollerabile gesto di violenza vengano individuati e chiamati a rispondere delle loro azioni“.