Fra’ Leonardo Grasso è stato ucciso. Il fondatore e responsabile della comunità per assistenza ai malati di Aids e di recupero per tossicodipendenti ‘Tenda San Camillo’ di Riposto (Catania) è stato bruciato nel sonno. Questa, come riportato da Repubblica, la terribile ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Giarre e del comando provinciale di Catania, intervenuti sul luogo del rogo dopo che i militari dell’Arma hanno identificato e fermato il presunto autore. Si tratta di un uomo di 52 anni, ospite della struttura di fratel Leonardo che, secondo l’accusa, sarebbe scappato con l’auto della vittima subito dopo aver appiccato il fuoco. Ad incastrarlo, rendendolo individuabile per le forze dell’ordine, è stato proprio l’antifurto satellitare montato sulla vettura del religioso.
FRA’ LEONARDO UCCISO: OSPITE COMUNITA’ LO BRUCIA NEL SONNO
Quando i carabinieri lo hanno fermato a Catania, mettendogli le manette ai polsi e portandolo nella caserma del comando provinciale dei carabinieri dove è stato sentito dal magistrato di turno della Procura, il 52enne è apparso sotto choc ma ha poi confessato di avere cosparso di alcol la vittima e di avere appiccato il fuoco. L’uomo, che ha detto di avere agito per “motivi personali“, si è visto notificare un dal pm Angelo Brugaletta un provvedimento di fermo, con l’accusa di omicidio volontario. Il religioso, un passato da agente di commercio fatto da impegni di carattere mondano, aveva impresso una radicale svolta alla sua vita prendendo i voti a 50 anni, dopo aver perso i due genitori a distanza di 6 giorni l’uno dall’altro. Ospite de “La vita in diretta” su Rai Uno nel maggio 2014, in occasione del quarto centenario della morte di San Camillo, fratel Leonardo Grasso aveva tracciato un parallelismo tra la sua esperienza di vita e quella del santo, che dopo una vita scapestrata aveva deciso di cambiare e dedicarsi agli altri. Sull’omicidio di Fra’ Leonardo è intervenuto anche il vescovo di Acireale, Antonio Raspanti: “Di questa vicenda non conosciamo ancora bene i contorni ma è una vicenda che ci lascia sgomenti, siamo nel dolore. Esprimo le condoglianze della diocesi di Acireale ai frati e ai padri di San Camillo, perché sono stati esemplari così come lo è stato frà Leonardo, che è stato sempre l’anima di questa opera“.