Franca e Ferdinando Rampi sono i genitori di Alfredino, il bambino che il 13 giugno 1981 perse la vita in un pozzo artesiano a Frascati, in via Vermicino, in provincia di Roma. Dopo la caduta accidentale seguirono tre giorni di tentativi di salvataggio ma il piccolo fu estratto troppo tardi, ormai senza vita: morì lì sotto, a 60 metri di profondità. Era estate e la famiglia era in vacanza nella loro seconda casa quando la sera del 10 giugno proprio uno dei genitori, Ferdinando Rampi, insieme a due suoi amici e al figlio Alfredino – che all’epoca aveva 6 anni – era a passeggio nella campagna. Al momento di tornare a casa, intorno alle 19, il ragazzino chiese al papà di poter tornare da solo a casa, attraverso i prati: lì, però, non giunse mai.
Le ricerche cominciarono fin da subito e la nonna ipotizzò che Alfredino fosse caduto in un pozzo che recentemente era stato scavato in un terreno adiacente, dove era in costruzione una casa: i suoi sospetti erano giusti e il bambino si trovava davvero lì, ancora in vita. Cominciarono immediatamente le operazioni di soccorso con la speranza di estrarre vivo il bambino: arrivarono vigili del fuoco, mezzi di scavo, soccorritori del soccorso alpino e volontari. La vicenda ebbe inoltre una notevole rilevanza mediatica con una lunga diretta della Rai. Nonostante i numerosi tentativi di estrarlo vivo, il bambino venne dichiarato morto il 13 giugno 1981 ma solamente l’11 luglio il suo corpo fu estratto: per quei lunghi giorni nei quali ancora c’era speranza, i genitori rimasero costantemente vicini al pozzo dove Alfredino era caduto, cercando di fargli sentire la loro voce e il loro calore.
Lo psicanalista: “La mamma di Alfredino, Franca Rampi, reagì al dolore con forza”
Franca e Ferdinando Rampi, dopo la morte del piccolo Alfredino, non lasciarono che il dolore fosse nullo e trasformarono la tragedia accorsa in qualcosa di buono: crearono infatti il Centro Alfredo Rampi che tutt’ora rappresenta un punto di riferimento nazionale per la formazione dei soccorritori in Italia, tanto che la Protezione civile nacque proprio su spinta di questi genitori di Alfredino Rampi disperati in seguito al dolore più grande che potessero mai vivere. La loro battaglia è durata anni e dura tutt’ora: Franca Bizzarri Rampi, la madre del bimbo, non ha mai smesso di sottolineare che nel nostro Paese “manca ancora a livello diffuso la cultura della prevenzione”.
Parlando proprio della mamma di Alfredino morto nel giugno 1981, Daniele Biondo, psicanalista del Centro creato dai genitori, nel 2021 ha affermato: “Franca Rampi reagì al dolore con grande forza: fece subito un appello per mobilitarsi come cittadini e istituzioni, fondò dopo poco l’associazione a nome del figlio perché nessuna mamma dovesse vivere il dramma che aveva vissuto lei”.