E’ stato un inizio settimana davvero movimentato per Franca Leosini che da paladina del linguaggio forbito e dei fan di Storie Maledette era finita in un calderone, una vera e propria bufera che l’ha travolta tra accuse e offese per via di quello che è successo durante l’intervista con Sonia Bracciale, condannata a 21 anni di carcere come mandante dell’omicidio del marito violento, e alla quale la giornalista avrebbe rivolto un pensiero che lei ha definito “logico”: “La responsabilità ce l’ha anche lei come tutte le donne che non mollano il marito al primo schiaffone”. Inutile dire che la frase è parsa subito una colpevolizzazione delle vittime di violenza e un giudizio morale che non compete a nessuno e non sicuramente alla giornalista definita da Antonella Veltri, presidente dell’associazione D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, “incompetente” per il suo modo di rivolgersi alla vittima. Tramite un comunicato stampa l’associazione ha ammonito la giornalista rea di “un dialogo pieno di insinuazioni, colpevolizzazioni e giudizi moralistici” parlando di “vittimizzazione secondaria, succede ancora continuamente nelle aule dei tribunali, dove le donne che denunciano la violenza non sono credute”, parole che hanno trovato l’apice nella sua battuta ironica: “Ma lei una padellata in testa a suo marito non gliel’ha mai data?'”.

FRANCA LEOSINI SOTTO ACCUSA RISPONDE A TONO E CHIARISCE CHE…

Alle polemiche ha voluto rispondere Franca Leosini che in un’intervista a La Stampa ha chiarito subito che il suo non era un giudicio ma solo un consiglio dettato dalla logica e dalla situazione del momento: “Non ho detto che la responsabilità è delle donne, era un contesto colloquiale dove ho espresso un pensiero che corre sul filo della logica e soprattutto che è da considerare un consiglio, non certo un rimprovero. Perché, lo ripeto, sarebbe opportuno per una donna andarsene al primo accenno di violenza. Non aspettare che la violenza monti arrivando alle estreme conseguenze”. La giornalista è convinta che in molti abbiamo presto alla lettera un’affermazione che non era di certo un giudizio ma che consigliava prudenza proprio come ha fatto già in passato: “Con la mia vita e le mie battaglie ho dimostrato come la penso e che sono sempre dalla parte delle donne. Mi sembra incredibile che si possa supporre il contrario. Ci mancherebbe che una donna fosse responsabile di una violenza subita”. Polemica chiusa quindi?