Un «rapporto di mutuo soccorso» più che una storia d’amore. Così hanno definito i periti del tribunale la relazione tra Franca Petrolini e Giuseppe Gualtieri, l’uomo che l’ha uccisa e ha tolto la vita anche a Rocco Bava, il nuovo compagno di lei. Lo ricorda Amore criminale, ricostruendo la storia del duplice omicidio. Non mancano neppure i retroscena sulle armi usate da Gualtieri. Aveva delle armi nascoste, una pistola 7.65 usata più volte per minacciare l’ex Franca Petrolini e un fucile calibro 12 a canne sovraesposte. Perché portarsi anche il fucile oltre alla pistola?
Lo ha spiegato lo stesso Giuseppe Gualtieri ai giudici: «L’ho preso perché non mi fidavo del buon funzionamento della pistola». Rocco Bava, comunque, non è morto sul colpo: è uscito dal tabacchi barcollando, poi è crollato a terra. Invece l’assassino si era già dato alla fuga dopo gli spari, dopo aver ucciso l’ex moglie e il nuovo compagno di lei. (agg. di Silvana Palazzo)
Giuseppe Gualtieri, la fuga dopo il duplice omicidio
Uccisi perché si amavano: è sostanzialmente questo il motivo per il quale Franca Petrolini e il compagno Rocco Bava sono stati uccisi dall’ex marito di lei, Giuseppe Gualtieri. Era il 23 dicembre 2018 quando si verificò il duplice omicidio al centro della nuova puntata di Amore criminale. Dopo il delitto, il 51enne si diede alla fuga. Dopo una notte di caccia all’uomo, i carabinieri lo trovarono la mattina dopo nei pressi dell’abitazione di un amico. Interrogato dagli inquirenti, confessò di aver ucciso l’ex moglie e il nuovo compagno di lei perché non accettava che si stesse rifacendo una vita.
Rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio plurimo aggravato e porto illegale di arma, Giuseppe Gualtieri fu dichiarato capace di intendere e di volere da una perizia psichiatrica. La procura chiese per lui la condanna all’ergastolo, arrivata il 12 giugno 2022. Ma i difensori hanno ottenuto la possibilità di eseguire una nuova perizia psichiatrica nel corso del processo di secondo grado. (agg. di Silvana Palazzo)
Franca Petrolini, uccisa insieme al compagno dall’ex marito
Il femminicidio di Franca Petrolini, avvenuto il 23 dicembre 2018 a Davoli Superiore, in provincia di Catanzaro, viene ricordato nel corso della sesta e ultima puntata di Amore Criminale, il programma di Rai 3 condotto da Emma D’Aquino: la donna di 53 anni e il compagno Rocco Bava, di 43 anni, sono stati uccisi dall’ex marito di lei Giuseppe Gualtieri con alcuni colpi di pistola dentro la tabaccheria che gestivano.
I due si erano sposati dopo che il primo marito di Franca nonché fratello di Giuseppe era morto, lasciandola vedova da giovanissima e con un bambino a carico. L’uomo si era offerto di prendersi cura di lei, ma presto aveva iniziato a diventare violento e a fare abuso di alcol e sostanze stupefacenti. È dopo vent’anni di soprusi, quando lui le puntò una pistola alla tempia, che la donna decise di troncare la relazione. Il killer, tuttavia, non accettò la fine del matrimonio, tanto che inizialmente non ci fu modo di ottenere la separazione consensuale. Soltanto dopo anni, a patto che ritirasse le denunce presentate, riuscì ad averla.
Franca Petrolini, uccisa per la sua nuova vita con Rocco Bava
Dopo la separazione, Franca Petrolini cercò di rifarsi una nuova vita lontano dall’ex marito Giuseppe Gualtieri: aprì una tabaccheria e conobbe Rocco Bava, di dieci anni più giovane, con cui fu subito amore. Entrambi verranno uccisi il 23 dicembre 2018 dalla furia omicida del killer. La gelosia di quest’ultimo infatti si è acuita ulteriormente dopo che la donna si è innamorata di un altro uomo. Per lui si trattava di una ferita alla reputazione che si era costruito nel paese di Davoli Superiore, in provincia di Catanzaro.
È per questo motivo che si è recato nel negozio della ex moglie e ha sparato a morte, con una pistola, a lei e al nuovo compagno. Dopo una notte in fuga, l’assassino verrà trovato dai Carabinieri e consegnato alla giustizia. A marzo scorso il Tribunale lo ha condannato in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio. La difesa tuttavia ha chiesto che venga effettuata una nuova perizia psichiatrica, dopo che la prima aveva evidenziato che è capace di intendere e di volere.