Franca Valeri dimostra di essere una donna moderna e lucidissima alla soglia dei 100 anni. In una intervista al Corriere della Sera finalmente ha raccontato la verità sul suo essere gelosa. Nelle precedenti interviste aveva raccontato di non esserlo mai stata, ma questa volta dice la verità e ammette che le cose sono un po’ diverse: “Non sono mai stata femminista, semmai maschilista”. Poche hanno fatto quanto lei per la causa delle donne. La signora Valeri è stata attrice, regista, sceneggiatrice, commediografa e scrittrice: “Sono anche diventata un’icona gay, anche se non ho mai capito perché. Ma sono fiera di esserlo”, racconta. Di fronte alle imitazioni su di lei, orgogliosa le considera intelligentemente degli omaggi. E nel corso della medesima intervista ha voluto ricordare i suoi rapporti speciali, tra i tanti quello con Vittorio De Sica, “l’amico più caro” e anche quello con Totò. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“100 ANNI? MORTE NON MI SPAVENTA”
Franca Valeri è una delle attrici e sceneggiatrici più amate e famose d’Italia, e il prossimo 31 luglio si appresta a tagliare lo storico traguardo dei 100 anni. Franca ne ha vissute di cose sulle propria pelle, che rimane comunque ancora fresca, senza rughe: «I denti sono tutti miei – racconta oggi al Corriere della Sera – merito di papà: era ossessionato dai denti, temeva che avessi la bocca troppo larga, e mi mandava ogni mese dal dentista, che lo tranquillizzava: «La gh’ha i orecc che la ferma». La signora Valeri ha uno scialle rosso sulle spalle e una stella di David al collo che gli ha portato dieci anni fa la figlia adottiva, Stefania Bonfadelli, da Gerusalemme: «Papà era ebreo – dice – ricordo quando lesse sul giornale la notizia delle leggi razziali e pianse. Fu il momento più brutto della mia vita». Franca riuscì a schivare la deportazione di poco, ma alcune persone che conosceva non ebbero la stessa fortuna.
FRANCA VALERI: “BENITO MUSSOLINI? ABBIAMO SOFFERTO TROPPO”
Ecco perchè non provò pena nel vedere il Duce Benito Mussolini appeso a testa giù in Piazzale Loreto: «Mia mamma era disperata a sapermi in giro da sola. In quei giorni a Milano si sparava ancora per strada. Ma io volevo vedere se il Duce era davvero morto. E vuol sapere se ho provato pietà? No. Nessuna pietà. Ora è comodo giudicare a distanza. Bisogna averle vissute, le cose. E noi avevamo sofferto troppo». Da quel giorno la sua vita cambiò: «Per me la giovinezza incominciò il 25 aprile – racconta ancora l’attrice quasi centenaria – una giovinezza tardiva. Ma è stata bella. In quell’Italia tutto pareva possibile». La Valeri, come ricorda il Corriere della Sera, non crede in Dio, ma ogni tanto recita una preghiera ebraica. Del resto, a quasi 100 anni, è conscia che ogni giorno potrebbe essere quello “buono” per il suo addio. Ma la stessa sembra affrontare la situazione con un misto fra paura e curiosità: «voglio proprio vedere cosa c’è dall’altra parte».