Franca Valeri, chi era: una vita all’insegna dello spettacolo
Il 9 agosto del 2020, pochi giorni dopo il suo centesimo compleanno, si è spenta a Roma una delle ultime dive: l’attrice Franca Valeri. Oggi sarà ricordata in una puntata di Techetechete’ dedicata alle “Comiche”. La sua comicità ed al tempo stesso la raffinatezza e il suo essere mai volgare hanno rappresentato i suoi punti di forza. Sempre vitale, la Valeri non ha mai perso nel corso della sua vita e della sua carriera il contatto con il mondo e con le sue stesse trasformazioni. Nata a Milano nel 1920 da una buona famiglia di origine ebraica, dopo la guerra (il suo debutto risale al 1948) iniziò ad interpretare vizi, mutamenti e debolezze della società. Colta e dotata di una innata ironia, Franca Valeri ha rappresentato a tutti gli effetti la prima vera voce femminile autonoma della scena italiana.
Per gran parte della sua carriera, Franca Valeri è sempre stata ricordata fino alla fine come la Signorina Snob o la Sora Cecioni, maschere che rappresentarono alcuni dei suoi grandi successi e personaggi nei quali, suo malgrado, per troppo tempo è rimasta imprigionata. Ma Franca non fu sono attrice e comica ma anche scrittrice e autrice di libri e commedie, come lei stessa rivendicò poco prima della sua morte.
Gli amori di Franca Valeri e l’unica figlia (adottata)
In tanti si sono domandati di cosa fosse morta Franca Valeri, che da poco aveva raggiunto l’incredibile traguardo dei suoi cento anni. In realtà, come emerse attraverso l’Ansa, l’attrice e scrittrice si spense serenamente a causa dell’età ormai avanzata. Alla medesima agenzia, la figlia adottiva Stefania Bonfadelli, soprano, fece sapere dopo la scomparsa della madre: “A chiunque voglia fare un omaggio floreale, chiediamo di fare una donazione al rifugio per cani abbandonati ‘Franca Valeri Onlus’, al quale mia madre teneva moltissimo”.
Sul piano sentimentale, furono due le grandi storie d’amore di Franca Valeri, quella con Vittorio Caprioli e con Maurizio Rinaldi. Il matrimonio con il primo, attore e regista, durò dal 1960 al 1974. Con lui fondò il Teatro dei Gobbi dove l’attrice portò le sue maschere. “L’uomo della mia vita”, così invece definì l’ultimo compagno Maurizio Rinaldi, direttore d’orchestra al quale si unì dopo il divorzio dal marito. Nella sua vita ci fu anche una figlia adottata in età ormai avanzata, Stefania Bonfadelli, che la rese nonna di Lavinia, sua unica nipotina: “Non ne ho avuti di miei di figli ma ho adottato una figlia che adesso è anche la mia migliore amica”, raccontò l’artista come riportato da Today.