Francesca Barra, nota giornalista, scrittrice, conduttrice e volto della tv, da bambina voleva diventare la scrittrice di Piccole Donne. Lo ha raccontato la stessa ai microfoni de I Fatti Vostri, nel consueto Caffè con Salvo Sottile: “Un po’ ci sono riuscita… guardate le mie foto (quelle che passano in studio ndr), c’era un po’ questo sguardo malinconico…”. Da bimba Francesca Barra ha anche seguito lezioni di canto lirico: “Mi esibivo spesso nelle feste di paese, sono lucana, nata e cresciuta a Policoro, ma mia mamma diceva che era un hobby, il lavoro riguardava l’intelletto e l’esame al conservatorio non me l’ha fatto fare”.



“Qualcuno ha voluto colmare questa lacuna? – ha proseguito Francesca Barra – era il compleanno dei miei 39 anni, ero in pigiama, vado ad aprire, trovo un maestro con il papillon… Claudio (Santamaria, il marito ndr), aveva mandato quell’aria famosa che avevio preparato e mi ha fatto fare l’esame in salotto davanti ai miei figli, una vergogna, volevo ucciderlo ma è un regalo molto bello. Se la persona che ti ama non realizza i tuoi segni chi deve farlo? Ma è lui il vero cantante di casa”.



FRANCESCA BARRA: “ECCO PERCHE’ SCELSI DI FARE LA GIORNALISTA”

Francesca Barra è stata per anni inviata di mafia: “Quando ho scelto di fare la giornalista l’ho scelto perchè è una figura cerniera fra fatti e interpretazione, dovrebbe ricercare la verità, la storia, in maniera pulita per migliorare il mondo, e l’ho fatto per questo”. Sulla sua prima esperienza in tv in Rai: “Il primo contatto l’ho avuto per dei documentari gastronomici. Ho lavorato con Pino Strabioli, un maestro, e mi ha fatto capire il lavoro artigianale di questa tv, che la rende unica”.



Sul marito, Claudio Santamaria: “Io avevo 16 anni, eravamo in Basilicata, veniva in vacanza lì, è stato il mio primo ballo lento. E’ una storia che dà speranza, a volte certi amore fanno giri immensi e poi ritornano”. Sui suoi figli: “Ho capito che è più una questione mentale che pratica, hanno tutti bisogno di te e con esigenze differenti. La mia cucina è una sorta di stanza da psicologa, persino l’adolescente mi parla, quindi io vivo in cucina”. E a proposito della cucina: “Devo superare per Natale il record di mia nonna, 3.000 tortellini, io sono arrivata a 1.000. A Natale comunque cucinerà mia mamma bolognese, io vado in pensione”.