Francesca Barra ha dedicato la sua rubrica a Donatella Rettore. “L’attacco” della giornalista, si apre in questo modo: “Lei ha avuto un ospite oggi, la Rettore… che non ci si aspetta che dia della cozza a Lady Gaga, perché come minimo una donna talentuosa e risolta, non può abbassarsi a dare un giudizio estetico, ma di merito… per cui questo articolo io lo dedico alla Rettore e le donne come lei”. Con questa premessa, la moglie di Claudio Santamaria, risponde a Piero Chiambretti che le ha chiesto chi avrebbe messo alla “sbarra” di lì a poco. Nel corso della sua intervista infatti, proprio Rettore non è stata clemente con la Germanotta. “Sì, ho detto che è una cozza, è vero. A me hanno chiesto se lei è bella o no. Io ho detto che non è bella. Le belle sono altre. Per me è una grandissima cantante”. Cristiano Malgioglio ha immediatamente difeso la cantante: “Lei non è una cozza, è bellissima, è un’artista immensa. Ma come ti permetti?”. Anche Antonella Elia ne ha preso le difese: “Scusa ma l’hai vista nel film A Star Is Born? Lei è meravigliosa. Non è nemmeno ossigenata. Aveva i capelli castani, era di una bellezza stravolgente”.
Francesca Barra, il bellissimo monologo contro l’odio
Francesca Barra quindi, nel corso della sua rubrica a La Repubblica delle Donne, ha menzionato Vanessa Incontrada e il bellissimo monologo dello scorso venerdì sera, sulla volontà di accettarsi proprio perché “La perfezione non esiste”. “Lei dice alle donne di smetterla di sentirsi inadeguate… ma fosse così facile! Questo può colpire tutte noi e soprattutto quando siamo coinvolte sui social perché non danno scampo. A nessuno non va mai bene niente, specie quando si parla di salute. Ci sono state donne, come Emma Marrone, Nadia Toffa… che hanno deciso di condividere la propria malattia con il pubblico per aiutarlo e sensibilizzarlo alla prevenzione eppure hanno ricevuto minacce di morte. Per non fare retorica, io vorrei fare delle proposte, perché di cyberbullismo qualcuno è morto. Quando difendiamo Vanessa Incontrada, facciamolo senza condividere le immagini che hanno mortificato questa donna, smettiamola di rifarla vedere come lei si è sentita offesa. Smettiamola di chiamarsi haters, sono criminali… quando augurano la morte e tirano in mezzo i bambini, voglio togliere la voce a questi criminali e perseguirli in tribunale, non devono usarli più i social. Noi siamo più belle dell’odio, noi siamo uniche e meravigliose così come siamo… altro che cozze!”.