Francesca Bria, componente del Consiglio d’amministrazione della Rai, è anche l’ex fidanzata di Libero De Rienzo, l’attore 44enne di “Smetto quando voglio” deceduto nelle scorse ore a causa di un infarto e sul cui corpo è già stata disposta l’autopsia. Un amore, il loro, nato sui banchi di scuola, come raccontato dall’economista, accademica e tecnologa dell’informazione in una breve intervista concessa al quotidiano “La Repubblica”: “Siamo stati insieme durante tutti gli anni del liceo, andavamo entrambi al Mamiani in Prati. Per i miei diciotto anni Picchio portò a sorpresa una band sotto casa dei miei genitori in via Cortina d’Ampezzo: aveva composto una canzone per me e la cantò con una intera band sotto casa”.
Una follia d’amore che non passò inosservata agli occhi di Bria e dei suoi familiari, che, per ammissione della stessa donna, rimasero sorpresi: “Ridevamo tutti da matti. Geniale e pazzerello, Libero è stato una grande persona e un personaggio piuttosto speciale”. Parole pronunciate con un comprensibile nodo in gola, legato alla tragicità del momento e al prepotente riaffiorare degli aneddoti di un passato che, se fino a ieri sembrava molto lontano, oggi è tornato prepotentemente in auge. E fa male, molto male.
FRANCESCA BRIA, EX FIDANZATA DI LIBERO DE RIENZO: “IL NOSTRO AMORE FINÌ QUANDO…”
La relazione tra Francesca Bria e Libero De Rienzo finì quando la donna partì alla volta di Amsterdam per studiare danza. Tuttavia, dopo anni, il primo film da regista dell’attore, “Sangue – La morte non esiste”, era imperniato proprio attorno all’amore, ormai terminato, tra lui, interpretato da Elio Germano, e la sua Francesca (Emanuela Barilozzi). Insomma, anche se quel sentimento era cessato, il suo ricordo era più vivo che mai nella memoria di De Rienzo.
Oggi, all’annuncio della sua drammatica e improvvisa scomparsa, Bria ha raccontato a “La Repubblica” di avere compiuto un tuffo nel passato: “Mi è venuto spontaneo telefonare agli amici del Mamiani di allora, compagni di classe e di scuola. Insieme abbiamo ricordato gli anni del liceo, le occupazioni, le notti durante la contestazione, le gioie e i dolori dell’adolescenza”. Tutti coloro con cui ha avuto modo di parlare, fra l’altro, avevano “un ricordo personale con Picchio: la sua simpatia, la genialità e un pizzico di follia la ricordano tutti”.