Inizia il processo per l’ex fidanzato di Francesca De André, nipote del noto cantautore e volto conosciuto della tv italiana. Ad annunciarlo è stata la stessa influencer e showgirl: «E dopo la mattinata in tribunale a Lucca per, finalmente, l’udienza di primo grado della storia che conoscete tutti, un po’ di serenità e amato mare mio non può che fare bene», ha scritto sui social. A corredo una foto in cui è ripresa in primo piano, con il mare di Livorno alle sue spalle. La vicenda cui si riferisce chiama in causa Giorgio Tambellini, 39enne figlio di un imprenditore locale, il quale deve rispondere delle accuse di maltrattamenti e lesioni.
Rinviato a giudizio nell’aprile scorso, ieri ha visto aprirsi il processo a suo carico, di fronte al collegio giudicante presieduto dal giudice Riccardo Nerucci. Si tratta verosimilmente della prima di una lunga serie di udienze. La giornata di ieri è stata, infatti, introduttiva. Stando a quanto riportato da La Nazione, si è conclusa con la richiesta di prove e il rinvio al 4 ottobre, giorno in cui verranno sentiti in aula i testimoni dell’accusa.
FRANCESCA DE ANDRÉ “CALCI IN TESTA, POI IL VUOTO…”
La relazione tra Francesca De André e Giorgio Tambellini appariva turbolenta già in televisione, poi è finita al centro di un’indagine. L’ex fidanzato dell’influencer ieri non era presente in aula. A «trascinarlo per vie legali» è stata l’ex fidanzata, dopo che lo ha accusato pubblicamente di averla picchiata. La vicenda, che è salita agli onori della cronaca, risale all’aprile 2022. La coppia alloggiava in un residence a Lammari quando è divampata una lite furibonda al punto tale che una vicina di casa, sentendoli, ha pensato bene di allertare i carabinieri.
I militari dell’Arma sono intervenuti, trovando Francesca De André con tumefazioni al volto e alle braccia, per le quali ha avuto 21 giorni di prognosi. In seguito a quell’episodio, nel maggio dell’anno scorso a Giorgio Tambellini venne notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento e l’allontanamento dalla casa familiare. «Ero a terra, il sangue usciva da ogni parte del mio corpo. Ricordo una serie di calci in testa uno via l’altro, poi il vuoto. Ho aspettato a sporgere denuncia fino a quando non ne potevo più», raccontò Francesca De André al settimanale “Chi”.