Tra i casi principali attorno a cui ruoterà la puntata serale di Chi l’ha visto ci sarà anche quello della 32enne Francesca Deidda sparita nel nulla dal piccolo comune cagliaritano di San Sperate nel maggio del 2024 e trovata in avanzato stato di decomposizione solamente 2 mesi più tardi in un borsone da calcio abbandonato a bordo strada in campagna: un caso che ha tenuto a lungo alta l’attenzione mediatica attorno a sé con tutti gli indizi che piano piano riconducevano sempre di più alla figura del marito di Francesca Deidda – il 42enne Igor Sollai – che era già stato arrestato qualche giorno prima del ritrovamento del corpo professandosi (ovviamente) innocente.
Tesi – quella innocentista – che il marito di Francesca Deidda ha ripetuto incessantemente per quattro lunghi mesi fino all’attesa svolta dello scorso 21 novembre quando al culmine di un lungo interrogatorio durato quattro ore, il camionista 42enne è crollato ammettendo di aver ucciso ed occulatato la moglie: l’uomo ai PM ha spiegato che in quel momento stavano litigando per ragioni non meglio chiarite, lui ha afferrato un martello e colpito ripetutamente la donna fino ad ucciderla per poi portare il suo corpo dove effettivamente è stato ritrovato; il tutto precisando che “non riesco a spiegarmelo e non so come sia potuto accadere“.
Francesca Deidda: il presunto movente del marito Igor Sollai e le prove raccolte a suo carico
Complessivamente, il marito di Francesca Deidda pare abbia reso una confessione piena parlando nel dettaglio delle dinamiche dell’omicidio, ma tralasciando l’argomento del movente che l’ha portato a compiere un così efferato gesto: secondo le ipotesi l’intento omicidiario potrebbe ascriversi alle più classiche ragioni economiche, con l’uomo che sperava di riuscire a diventare l’unico intestatario dell’abitazione condivisa con la moglie incassando – al contempo – anche la sua assicurazione sulla vita dal valore di 100mila euro; il tutto mentre da tempo intratteneva una relazione clandestina con un’altra donna.
Sul caso di Francesca Deidda – insomma – restano aperti ancora alcuni dubbi che il marito dovrà sciogliere prima di sottoporsi al processo; ma al contempo resta certo che gli elementi raccolti dagli inquirenti parlavano chiaro già prima della confessione: tra questi le tracce gps e i tabulati degli spostamenti del reo confesso killer che più volte ha transitato e sostato nei pressi del luogo in cui aveva occultato il corpo, ma anche diverse macchie di sangue rinvenute nella sua auto e sul divano dell’abitazione che condivideva con la donna; senza contare le sue dichiarazioni poco convincenti e il tentativo di sostituirsi alla donna dopo la scomparsa mandano messaggi e mail a suo nome e con i suoi dispositivi per depistare le indagini.