Silenzio davanti agli inquirenti. È così che Igor Sollai, indagato per l’omicidio della moglie Francesca Deidda scomparsa a San Sperate (Sud Sardegna) e ritrovata, pochi giorni fa, dentro un borsone, avrebbe reagito durante il nuovo interrogatorio. L’uomo, in carcere a Uta accusato di essere l’autore del femminicidio e di aver occultato il cadavere per poi tentare un depistaggio, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere e non avrebbe aggiunto altro alla già dichiarata estraneità al delitto.



Secondo la difesa, riporta L’Unione Sarda, l’indagato sarebbe “distrutto” e “vorrebbe rivederla viva“. Ai suoi legali, gli avvocati Laura Pirarba e Carlo Demurtas, avrebbe ribadito di essere innocente: “Adesso – hanno spiegato i difensori – attendiamo i risultati degli accertamenti dei Ris” sui reperti rinvenuti nei pressi del luogo in cui il corpo di Francesca Deidda, sparita il 10 maggio, è stato ritrovato all’esito di settimane di ricerche.



Francesca Deidda scomparsa a San Sperate a maggio, il cadavere trovato in un borsone pochi giorni fa

Igor Sollai, autotrasportatore di 43 anni, si trova in cella da due settimane con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui ad uccidere la moglie 42enne Francesca Deidda e a simulare un allontanamento volontario nel tessuto di un depistaggio portato avanti con l’uso del telefono della vittima. A parenti e amici avrebbe inviato messaggi spacciandosi per lei e, circostanza che avrebbe fatto innalzare il livello di allarme, avrebbe inviato una mail al datore di lavoro della donna con una finta lettera di dimissioni. Il tutto, stando alla ricostruzione investigativa, dopo averla assassinata e nascosta in un borsone.



Il corpo di Francesca Deidda è stato ritrovato giovedì scorso nei pressi del Rio Picocca a San Priamo, in territorio di San Vito, occultato proprio dentro una sacca in posizione fetale. Al vaglio degli inquirenti, reperti e tracce biologiche che potrebbero contribuire a ricalcare la dinamica del delitto.