I resti umani trovati all’interno di un borsone vicino a un albero nei pressi delle campagne di San Priamo, in Sardegna, appartengono a Francesca Deidda, la donna di 42 anni scomparsa all’inizio di maggio. Una prima conferma, seppur terribile, ma le indagini proseguiranno con nuovi accertamenti: è stata disposta l’autopsia, ma sono attesi anche tac, accertamenti del Ris sul Dna, sull’auto, la casa e i reperti recuperati quando è stato ritrovato il borsone con le ossa umane. Gli inquirenti sono alla ricerca di conferma su ciò che è successo a Francesca Deidda, scomparsa da San Sperate (Cagliari) e, secondo l’accusa, uccisa dal marito Igor Sollai, che si trova in carcere perché accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
I Ris di Cagliari hanno confrontato il Dna della 42enne con quello prelevato dai resti del borsone, che era coperto da rami e terriccio, trovando conferma riguardo l’appartenenza alla donna. Inoltre, è stata eseguita la Tac, i cui risultati saranno però disponibili la settimana prossima, perché vanno sviluppate e studiate le immagini dell’esame, che potrebbe fornire indicazioni utili su com’è morta Francesca Deidda. Mercoledì sarà esaminata la Toyota Yaris della donna e che il marito aveva messo in vendita, poi il Ris entrerà nell’abitazione della coppia. Tutti accertamenti a cui potranno partecipare i consulenti della difesa.
FRANCESCA DEIDDA, PREVISTI NUOVO INTERROGATORIO E ALTRI ESAMI
Nella mattinata di lunedì è previsto il nuovo interrogatorio per Igor Sollai, che viene descritto come molto scosso dal suo legale. Infatti, all’Ansa l’avvocato Pirarba ha spiegato di aver parlato con il suo assistito, il quale gli ha espresso il dispiacere per non aver potuto salutare per l’ultima volta la moglie, ribadendo però di non c’entrare nulla con la scomparsa di Francesca Deidda e con la sua morte. Infatti, nel primo interrogatorio aveva spiegato al sostituto procuratore Cagliari, Marco Cocco, che la moglie si era allontanata volontariamente da casa e di non essere coinvolto nella vicenda.
Intanto, il legale che rappresenta Francesca Deidda ha nominato Roberta Bruzzone come consulente e provvederà alla nomina di un anatomopatologo in vista dell’autopsia che verrà eseguita la prossima settimana. La svolta nel ritrovamento del corpo della 42enne è arrivata grazie all’arrivo dell’unità cinofila molecolare da Bologna: si tratta di una unità specializzata nella ricerca di sangue e cadaveri.