Francesca Deidda uccisa a martellate sul divano di casa a San Sperate, aggredita mentre dormiva e finita brutalmente nel contesto di un delitto premeditato. Questa, secondo quanto riporta la stampa locale, sarebbe la convinzione della Procura di Cagliari nell’ambito delle indagini sull’omicidio della 42enne, trovata morta in un borsone nel luglio scorso (dopo la scomparsa avvenuta il 10 maggio precedente) tra le campagne di Sinnai e San Vito, nel Sud Sardegna.
In carcere il marito della donna, Igor Sollai, accusato di averla uccisa forse per un movente economico: l’ipotesi investigativa più robusta, stando a quanto appreso da L’Unione Sarda, sarebbe quella di un omicidio commesso per incassare i soldi di una polizza sulla vita che la coppia avrebbe sottoscritto appena un anno prima. Per chi indaga, infatti, l’uomo potrebbe aver assassinato la moglie spinto dalla volontà di mantenere la piena proprietà dell’abitazione e per ottenere il premio di un’assicurazione che si sarebbe aggirato intorno ai 100mila euro. Dal canto suo, l’indagato continua a dirsi estraneo alla morte della donna e nega ogni addebito. Ma ci sarebbe un altro elemento potenzialmente capace di peggiorarne la posizione sul piano delle aggravanti (premeditazione e motivi abietti e futili): Sollai avrebbe cercato online come procurarsi del cianuro.
Omicidio Francesca Deidda: il punto sulle indagini
L’ipotesi è quindi che Igor Sollai abbia premeditato il delitto di Francesca Deidda con lo scopo di appropriarsi di una somma ingente, circa 100mila euro, e di mantenere la casa coniugale di San Sperate dove si sarebbe consumato il delitto. Dall’analisi dei dispositivi del 43enne, indagato per omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili, sarebbero emersi contenuti che potrebbero peggiorare la sua posizione.
In particolare, riferisce il quotidiano sardo, nel telefono e nel computer dell’uomo vi sarebbe traccia di ricerche online su come procurarsi del cianuro. Igor Sollai è accusato anche dell’occultamento del cadavere della moglie: stando all’impianto delineato a suo carico, avrebbe ucciso Francesca Deidda a casa, colpendola con un martello mentre riposava sul divano, e poi avrebbe trasportato il corpo, chiuso in un borsone, nella zona tra Sinnai e San Vito dove sarebbe stato ritrovato alcune settimane più tardi. Secondo gli investigatori, avrebbe poi cercato di sviare le indagini con un maldestro tentativo di depistaggio spacciandosi per la 42enne attraverso i messaggi che avrebbe inviato dal cellulare della vittima, dopo essersi preparato a disfarsi del divano e dell’automobile per allontanare da sé ogni traccia.