Chi sono i figli di Anna Oxa, Francesca e Qazim Belleno avuti con l’ex compagno Gianni Belleno

I figli di Anna Oxa si chiamano Francesca e Qazim Belleno e sono nati dalla passata storia d’amore tra l’artista e Gianni Belleno, storico volto dei New Trolls. La cantante, tornata in testa alle cronache sanremesi con la sua partecipazione al Festival nel 2023, ha parlato di loro e del rapporto che li unisce in una intervista rilasciata al Corriere della Sera in occasione dei suoi 60 anni, nel 2021.



Francesca e Qazim Belleno sono nati rispettivamente nel 1992 e nel 1997, e sono molto legati alla madre e lei stessa ha rivelato alcuni dettagli della loro storia dietro le quinte del palcoscenico, raccontando com’è la sua vita di madre oltre i riflettori. Fin dalla notizia della sua presenza nella 73esima edizione della celebre kermesse della città dei fiori, Anna Oxa ha catalizzato gran parte delle attenzioni e un rinnovato interesse mediatico si è riversato non solo sulla sua carriera, ma anche sulla sua sfera familiare e sui suoi affetti. E i due figli, Francesca e Qazim Belleno, sono gli amori più grandi della sua esistenza…



Francesca e Qazim Belleno, figli di Anna Oxa e Gianni Belleno: le parole della cantante sul loro rapporto

La partecipazione di Anna Oxa al Festival di Sanremo 2023 ha riacceso i riflettori intorno alla sua caratura artistica e alla sua vita privata, riportando tra le cronache anche alcuni risvolti della sua storia familiare e del rapporto con i figli, Francesca e Qazim Belleno. Nati negli anni ’90 dalla sua storia d’amore con Gianni Belleno, storico batterista dei New Trolls. Anna Oxa ha compiuto 60 anni nel 2021 e in quella occasione ha concesso un’intervista al Corriere della Sera, affidando al quotidiano anche uno scorcio sulla sua famiglia e sul legame con Francesca e Qazim Belleno, avuti nel 1992 e nel 1997 dalla relazione con l’ex compagno a cui sarebbe stata legata dal 1989 al 1999.



Anna Oxa ha parlato brevemente dei figli Francesca e Qazim Belleno ai microfoni del quotidiano, spiegando di essere “cresciuta con loro” nel segno di un rapporto basato sul dialogo e sull’ascolto reciproco, senza imposizioni. “Non ho usato il senso di autorità, ho imparato attraverso di loro e attraverso la mia vita, e perciò non mi sono mai presentata come la perfezione. Non ho mai detto questo sì o questo no. Ho dato loro la possibilità di fare delle esperienze, ma non di portarsele dietro rimanendo sempre uguali, senza evolversi“.