Francesca e Qazim Belleno: i figli di Anna Oxa nati dal matrimonio con Gianni Belleno
Francesca e Qazim Belleno sono i due figli della cantante Anna Oxa nati dall’amore con Gianni Belleno, il musicista dei New Trolls. La cantautrice barese si è sposata tre volte nella sua vita: prima con Behjet Pacolli, poi con Gianni Belleno, il padre dei suoi figli Francesca e Qazim, e infine con l’ex guardia del corpo Marco Sansonetti. Il primo matrimonio è arrivato quando aveva appena 19 anni con Franco Ciani, artista ed autore che ha scritto i testi di alcune delle sue più belle canzoni come “Tutti i brividi del mondo”, “Ti lascerò” e “Quando nasce un amore”. Poi nella sua vita è arrivata Gianni Belleno presentatole proprio dal primo marito.
L’incontro tra la cantante e il musicista dei New Trolls lascia il segno, visto che i due si innamorano e si sposano. Dal loro amore sono nati anche due splendidi figli: Francesca e Qazim. Purtroppo anche questo matrimonio è naufragato e i rapporti tra i due sono finiti in malo modo con la cantante che ha denunciato nel 2009 il compagno “per violazione degli obblighi di assistenza familiare” verso i figli.
Anna Oxa e i figli: “ho dato loro la possibilità di fare le proprie esperienze”
Anna Oxa nel 2009 denuncia l’ex marito Gianni Belleno per “violazione degli obblighi di assistenza familiare”. Il musicista dei New Trolls viene condannato a sei mesi di reclusione e al risarcimento di 5mila euro per il figlio all’epoca di quattordici anni e di 25mila euro per la figlia maggiorenne. Una mamma molto presente nella vita dei figli Francesca e Qazim. “Innanzitutto, sono cresciuta con loro, per cui, non ho usato il senso di autorità. Ho imparato attraverso di loro e attraverso la mia vita e perciò non mi sono mai presentata come l’essere perfetto. Non ho mai detto questo sì o questo no. Ho dato loro la possibilità di fare le proprie esperienze, ma non di portarsele dietro rimanendo sempre uguali, senza evolversi” – ha raccontato la cantante.
Infine sempre parlando di loro, Anna Oxa ha precisato: “non ho usato il senso di autorità, ho imparato attraverso di loro e attraverso la mia vita, e perciò non mi sono mai presentata come la perfezione. Non ho mai detto questo sì o questo no. Ho dato loro la possibilità di fare delle esperienze, ma non di portarsele dietro rimanendo sempre uguali, senza evolversi”.