Ospite di Tv Talk, Francesca Fagnani parla del suo “Belve”, partendo dalle due grandi protagoniste della politica italiana: la Premier e la nuova leader del PD. “Giorgia Meloni l’ho intervistata nel 2019 quando il programma non era ancora sulla Rai. Mentre Schlein l’ho invitata ma non ci sono riuscita”, rivela la giornalista.
Delle interviste di Fagnani colpisce proprio la capacità di affrontare il personaggio a 360°: “Quando mi preparo scrivo e leggo tutto quello che ha detto. La contraddizione è la cosa più divertente. Si è grati all’infinito perché l’ospite ha accettato l’invito e c’è devozione. Non deve essere così, il rapporto è quasi paritario. Ogni intervistato va intervistato a suo modo. Tirar fuori degli aspetti del privato più inedito, credo che piaccia all’elettorato. La cosa era piaciuta con Meloni e Raggi, mentre con Renzi erano rimasti più stupiti”.
Fagnani: “Non sarò più buona con la prima serata”
“Belve”, dopo il successo straordinario della seconda serata, passa in prima. Francesca Fagnani però ha le idee chiare: guai ad essere “più buona”: “La prima serata è un’opportunità, bisogna rischiare di crescere. Dovrò essere più buona? No, così mi offendo. Sicuramente nel cercare il cast, cerco di tenermi su raggi più larghi anche se cerco un equilibrio. Magari un ospite molto noto e uno non così largo”.
Proprio a “Belve”, Concita Di Gregorio ha parlato per la prima volta della malattia. “Le ho detto: ‘So che adesso te lo posso chiedere’, mentre sei mesi fa non avrei potuto perché lei non voleva parlarne”, rivela Fagnani. Nessun ospitata invece per Mara Maionchi, che “ha annunciato una partecipazione a Belve, l’ho chiamata subito ma mi ha sedotta e abbandonata”. Infine, una chiosa sulla maniera di intervistare per Fagnani: “Mi pento più delle domande non fatte, di quelle fatte mai”.