Francesca Fagnani era tra gli ospiti più attesi del programma ‘Donne sull’orlo di una crisi di nervi‘ di Piero Chiambretti – in onda su Rai 3 nella prima serata – con l’obiettivo, spiega lo stesso conduttore, di raccontare “la donna che conosce la maggior parte del pubblico, quella di Belve”, ma anche “la donna che ha permesso poi di arrivare a Belve, ma con tutta un’altra strada” partita – per ironia della sorte dopo tutte le recenti diatribe in casa Rai – dal Nove. Dal conto suo, comunque, Francesca Fagnani si dice fedele e fiera del suo percorso che l’ha portata in Rai, mentre interpellata su come abbia reagito al successo, confessa che “non mi aspettavo questo affetto, se il successo si traduce in affetto”.



E tornando indietro sui passi che l’hanno portata verso il successo ricorda – con un certo affetto, ma anche con un pizzico di vergogna – la sua prima apparizione televisiva sulla scomparsa RaiLibri: “Ero impaurita”, confessa a Chiambretti, “era la prima volta che andavo in video e – ricorda con ironia Francesca Fagnani – tra l’altro gli alcolici erano ancora consentiti in Rai e ci si beveva un caffè corretto sempre prima di iniziare”. Mentre, blindatissima come sempre sulla sua vita sentimentale con Enrico Mentana, ha detto di aver avuto “pochi” principi azzurri nella sua vita, rifiutandosi di scegliere un vip con cui sarebbe disposta a tradirlo.



Francesca Fagnani: “A Belve ho apprezzato soprattutto Siffredi e Giletti”

Da lì per Francesca Fagnani si è aperto il periodo delle grandi inchieste e delle citofonate ai boss mafiosi che – nello studio di Chiambretti – confessa essere state “tutte vere. Suonavo ai citofoni”, racconta, “dicevo ‘buongiorno, sono Francesca Fagnani, sono la cronista, sono qui con la troupe. Può scendere?’. C’è chi è sceso, per esempio i Fasciani che non erano ai domiciliari, Carminati ha risposto facendo finta di essere un operaio e mi ha detto ‘Ma tanto non le parlerebbe’ e non mi ha parlato”, che l’hanno portata direttamente al 2012 quando Francesca Fagnani fu tra i primissimi giornalisti ad entrare nella casa confiscata al clan Casamonica, fingendosi un agente di polizia, oppure della digos o della finanza, in base a chi chiedeva.



Ed andandando avanti il discorso non può che passare al suo ‘capolavoro’, la trasmissione Belve con le interviste ad alcuni dei più controversi e discussi personaggi di cronaca. Ricorda con affetto Rocco Siffredi – che “è stato molto coraggioso, ha parlato di un problema non facile, la dipendenza dal sesso” – ma anche Giletti “che ha parlato di suo papà”; mentre Francesca Fagnani nega di aver mai detto che Raul Bova fosse ‘noiosissimo’, rivendicando che si limitò a dire che “l’ospite più faticoso è sempre quello che non parla”. Interpellata su chi, secondo lei, abbia mentito di più nel suo studio punta il dito contro “tutti gli attori che sono stati un po’ recitosi, se possiamo intenderlo come mentire”.