Alle 20 di oggi, domenica 31 gennaio 2020, su Rai 3 si rinnoverà l’appuntamento con “Che tempo che fa”, trasmissione condotta da Fabio Fazio e che, in occasione della puntata odierna, darà spazio a un’importante pagina interamente dedicata alla campagna vaccinale contro il Coronavirus, grazie anche alla presenza di ospiti illustri quali il professor Roberto Burioni e la professoressa italo-israeliana Francesca Levi-Schaffer, in collegamento video da Gerusalemme.
La donna, infatti, è docente di Immunofarmacologia presso l’università ebraica locale e il suo contributo sarà fondamentale per fornire una spiegazione al “fenomeno Israele”, che colloca il Paese al primo posto nell’intero orbe terracqueo per numero di vaccinazioni eseguite sin qui. Una peculiarità sulla quale il portale telematico ufficiale della comunità ebraica di Milano aiuta a fare chiarezza, riprendendo una relazione del Magen David Adom, nella quale si legge che “in Israele siamo arrivati a oltre due milioni di persone vaccinate contro il Covid-19, è stata la prima nazione ad iniziare la fase due. Dati che confermano il suo primo posto tra le nazioni del mondo per numero di vaccinati rispetto alla popolazione (9,3 milioni abitanti, ormai siamo intorno al 20%)”.
FRANCESCA LEVI-SCHAFFER E IL “FENOMENO ISRAELE”
Peraltro, in Israele, come spiegherà questa sera la professoressa Francesca Levi-Schaffer a “Che tempo che fa”, entro la fine di marzo ogni cittadino che vorrà essere vaccinato, più o meno il 70% della popolazione sopra i 16 anni, lo potrà fare e Israele sarà il primo Paese a ottenere l’immunità di gregge. “L’idea vincente realizzata in Israele – prosegue il report del Magen David Adom – è che il vaccino vada portato il più possibile vicino alle persone. Quindi, recandosi direttamente nelle comunità che ne hanno più bisogno o allestendo più centri vaccinali possibili, aperti 24 ore su 24. Si va per priorità, ma, se avanzano dosi di vaccino, chiunque e a qualunque ora può farsi avanti per riceverlo”. Peraltro, le registrazioni e i documenti attestanti la vaccinazione effettuata sono tutti in digitale e in Israele, conclude MDA, “è obbligatorio iscriversi a una delle quattro società di assistenza medica e previdenziale, che sono in concorrenza diretta tra loro per offrire il miglior servizio e sono al contempo proprietarie di circa il 50% degli ospedali (l’altro 50% è gestito direttamente dalla Stato). Completa il sistema Magen David Adom, che, insieme a IDF, è responsabile del programma di tamponi e di somministrazione dei vaccini”.