Tra le più importanti reporter di guerra del nostro Paese, Francesca Mannocchi recentemente ha rivelato la sua battaglia contro la sclerosi multipla. Della sua malattia ne ha parlato a Oggi è un altro giorno: «Quando ricevi una notizia così ti viene più coraggio. Questa malattia è la malattia dell’imprevedibilità, ci ricorda che non siamo infallibili e immortali. Una mattina mi sono svegliata e tutta la parte destra del mio corpo era addormentata e non rispondeva a nessuno stimolo. Ho pensato che fosse tensione e nervosismo, invece dopo sei giorni che stavo così ha capito che era qualcosa di nuovo. La diagnosi di malattie così complesse richiede molto tempo e molte analisi, può capitare che sia un caso isolato che non si ripete, ma per essere certi che fosse quella malattia ho dovuto aspettare molto».
«E’ una malattia subdola, è spesso sintomatica, e ci sono centinaia di migliaia di persone che si ammalano di questa malattia. Non sai cosa ti accadrà, ha due aspetti difficili da accettare: è una malattia autoimmune ed è la malattia dell’imprevedibilità, un po’ quello che stiamo vivendo tutti», ha aggiunto Francesca Mannocchi, che ha poi rimarcato: «Ho più paura per le persone che mi stanno vicine che per me». E il sentimento prevalente è la rabbia: «Ho provato e provo ancora molta rabbia per questa malattia». (Aggiornamento di MB)
La battaglia di Francesca Mannocchi con la sclerosi multipla
Francesca Mannocchi, inviata di guerra per l’Espresso, ha scoperto 4 anni fa di essere malata. Nel 2017, a 39 anni, le è stata diagnosticata la sclerosi multipla. La giornalista nel libro “Bianco è il colore del danno” racconta come la malattia ha stravolto tutti gli aspetti della sua vita. “Bianco” è il segnale della malattia nella lingua della risonanza magnetica. In un’intervista ad Asim (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), Francesca Mannocchi ha raccontato i primi sintomi della malattia: “È successo che nel 2016 improvvisamente una mattina, mentre ero in Sicilia per lavoro, mi sono svegliata con la parte destra del corpo dalla spalla al piede formicolante, addormentata. Questa sensazione è durata ininterrottamente per sei giorni… Poi il formicolio è terminato da solo, senza che facessi niente, ma sono cominciate delle fastidiosissime scosse elettriche sul braccio sinistro. Una parte di me mi diceva che quello che stavo provando era tutto straordinariamente anomalo”.
Francesca Mannocchi e la sclerosi multipla: la lotta alla malattia
Nel suo libro Francesca Mannocchi confessa che la sclerosi multipla ha messo anche in discussione il suo ruolo di madre, il rapporto con suo figlio Pietro. “La malattia era lì da tempo, aveva detto il medico, qualcosa l’ha sollecitata… Aveva bisogno di una leva, e quella leva – forse – è stata mio figlio. Nei mesi immediatamente successivi alla diagnosi ho pensato (e nominato) cose indicibili: se non ci fosse stato Pietro, sarei malata?”, si legge nelle pagine del libro. La malattia le ha anche insegnato che non bisogna avere paura di chiedere aiuto: “Verbalizzare un momento di fragilità è già un pezzo della cura… Questa malattia mi ha insegnato il valore radicale dell’ottimismo ed è importante nella relazione anche con mio figlio. Oggi sto bene e allora possiamo correre, giocare, andare sui prati, giocare a calcio”, ha detto ad Asim. Sulle pagine dell’Espresso ha aggiunto: “La sclerosi mi ha insegnato un nuovo modo di sorridere“.