Francesca Manzini, la comicità come antidoto contro il dolore

Francesca Manzini racchiude forse alcune delle doti più apprezzate per chi ama lo spettacolo televisivo; capacità empatiche, irriverenza, umorismo, autoironia e chi più ne ha, ne metta. Il suo contributo non è mai banale, sempre rivolto a strappare un sorriso ai telespettatori grazie ai suoi modi genuini, professionali e complici di un talento evidente. Come racconta Leggo, l’attrice ha però raccontato al settimanale Gente di non aver avuto una vita particolarmente facile a causa di alcuni problemi di salute.



“Ho rischiato di morire, mi ha salvato il mio senso dell’umorismo che poi è diventato un lavoro. Ho sofferto quasi di tutti i disturbi legati al cibo; dietro c’è sempre un trauma psichico, la sensazione di non essere amati”. Questo il toccante racconto di Francesca Manzini a proposito della patologia che per anni le ha reso la vita un calvario, salvata poi proprio dalla sua passione più grande: ridere e far ridere. “Mio padre, è dirigente della Lazio, era sempre via o comunque distratto dal lavoro e mia madre era troppo assorbita dai problemi coniugali per occuparsi di me”.



Francesca Manzini, i disturbi alimentari e il tumore: “Per fortuna era piccolo…”

Dalle parole di Francesca Manzini – riportate da Leggo e riferite ad un’intervista per Gente – si evince come le carenze di affetto da parte dei genitori abbiano avuto un ruolo nefasto per la sua tranquillità mentale, arrivando dunque ad avere dei notevoli disturbi alimentari. “A 15 anni pesavo 72 chili, ma nel tempo sono arrivata anche a 92; credo di aver iniziato ad imitare la voce degli altri perché la mia non la sentivo. Era il mio corpo a parlare, prima ingrassando e poi dimagrando”.



Francesca Manzini, come riporta il portale, ha anche raccontato di aver sofferto di bulimia e di aver lottato contro un tumore, fortunatamente circoscritto. “… Quando mi abbuffavo poi mi inducevo il vomito. In quel periodo avevo perso anche la fede”. Al settimanale ha poi raccontato: “Mi diagnosticarono un tumore, che io affettuosamente ho chiamato ‘Rino Tumo’, per fortuna piccolo e circoscritto… Ho capito che non si guarisce mai dai disturbi alimentari, che le ricadute sono frequenti, ma ora posso controllarle. Se sono in ansia non mi butto sull’amatriciana, al massimo mangio un cioccolatino”.