Francesca Marcon, pallavolista professionista, giocatrice della squadra di Bergamo (Serie A), ha avuto una conseguenza importante dopo la seconda dose del vaccino anti covid Pfizer. A spiegare nel dettaglio quanto sia accaduto è stata la stessa pallavolista originaria di Treviso, che in collegamento con il programma di Canale 5, Morning News, ha spiegato: “Dal 3 agosto è iniziato il mio calvario, ho fatto la seconda dose del vaccino Pfizer e sono iniziati i miei problemi”. Quindi Francesca Marcon ha spiegato cos’ha avuto: “Dolori al torace e al braccio sinistro, affanno, non riuscivo a fare niente, sono andata al pronto soccorso preoccupata e mi hanno diagnosticato una pericardite, con quali conseguenza? Io sono una sportiva professionista, un’atleta di Serie A di pallavolo e non ho potuto prendere parte agli allenamenti che sono iniziati questa settimana. Il mio lavoro si è fermato – ha aggiunto – mi auguro al più presto che possa riprendere il prima possibile”.



Quindi la giocatrice ha concluso: “Io ho 38 anni, ora sto facendo una cura a base di un po’ di medicinali che possono fare bene per una cosa e far male per un’altra, poi dovrò fare degli esami del sangue e un controllo cardiologico nei prossimi giorni, e questa è la mia purtroppo disavventura. Mi hanno pronosticato 3 mesi di stop alla mia attività purtroppo”.



FRANCESCA MARCON, CALVARIO DOPO VACCINO: IL COMMENTO DI ABRIGNANI

Nella giornata di ieri sull’argomento era uscito allo scoperto anche il professor Sergio Abrignani, membro del Cts e immunologo dell’Università Statale di Milano, che interpellato dai microfoni dall’agenzia Ansa, aveva spiegato: “Massima solidarietà a Francesca Marcon, ma la pericardite post vaccino non può diventare un argomento in mano ai no vax per mettere in dubbio la vaccinazione. Sapevamo che c’era un rischio di pericardite, soprattutto sui giovani under 30 in particolare i maschi, ma in una forma molto leggera, risolvibile in poche settimane con il cortisone e a volte anche senza. Tant’è che, come mi sembra di aver capito, l’atleta ricomincerà ad allenarsi il 24 agosto. Se il problema non si fosse risolto non riprenderebbe. La cosa importante è però che casi come questo non inibiscano la vaccinazione – ha concluso l’immunologo -. Il vaccino è sempre più vantaggioso”.

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