Domani si terrà il trentennale della strage di Capaci, l’attentato di Cosa Nostra che uccise il magistrato Giovanni Falcone e altre quattro persone. Tra le vittime anche Francesca Morvillo, moglie del simbolo dell’antimafia e celebre giurista e accademica. Una figura che sarebbe sbagliato relegare a “moglie di”, considerando il suo importante ruolo in ambito di giustizia e il suo grande impegno dal punto di vista sociale e culturale.



Per quanto riguarda il rapporto con Giovanni Falcone, il magistrato incontrò Francesca Morvillo nel 1979, un anno dopo la separazione da Rita Bonnici. La donna all’epoca era giudice istruttore presso il Tribunale di Palermo e sbocciò l’amore. Nel 1983 i due iniziarono a convivere nella casa di via Notarbartolo e, dopo aver ottenuto i rispettivi divorzi, si sposarono nel maggio del 1986 con una riservata cerimonia civile officiata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando.



FRANCESCA MORVILLO, L’IMPEGNO PER LA GIUSTIZIA

Dalla maturità alla laurea conseguita da giovanissima nel 1967, Francesca Morvillo ha avuto un corso di studi di enorme successo, come dimostrato dal concorso in magistratura superato a dir poco brillantemente. Figlia e sorella di magistrati, l’accademica ha iniziato la sua carriera come uditrice giudiziaria a Palermo ed è proseguita come giudice del tribunale di Agrigento nel 1971, sostituta procuratrice presso il tribunale per i minorenni dal 1972 al 1988 e quindi consigliera di corte d’appello a Palermo. L’ultimo incarico, invece, fu quello di componente della commissione per il concorso in magistratura, durò appena tre giorni. Non solo la moglie di Giovanni Falcone, dunque, ma soprattutto una donna e una professionista che ha reso orgogliosa la Sicilia. Dopo il dramma di Capaci, Francesca Morvillo fu tumulata insieme al marito nella cappella della famiglia Falcone, al Cimitero di Sant’Orsola.

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