Francesca Morvillo è stata la moglie di Giovanni Falcone. Il 23 maggio del 1992 insieme sono vittime della mafia nella terribile Strage di Capaci. Un evento che ha segnato la storia del nostro Paese visto che in quella strage la mafia colpì al cuore la giustizia italiana uccidendo il giudice Giovanni Falcone, la moglie e magistrato Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Alcuni giorni prima di quella strage, la Morvillo aveva scritto poche righe al marito in cui gli dichiarava ancora una volta tutto il suo amore. “Giovanni amore mio, sei la cosa più bella della mia vita. Sarai sempre dentro di me così come io spero di rimanere viva nel tuo cuore. Francesca”, le parole scritte dal magistrato che Falcone non è mai riuscito a leggere visto che entrambi sono morti nella strage di Capaci. Il biglietto è stato ritrovato molti anni dopo la loro morte, a conferma di come il loro amore andasse ben oltre la vita. Classe 1945, Francesca Laura Morvillo nasce a Palermo dove respira sin da piccola il mondo della giurisprudenza visto che il padre era sostituto procuratore, mentre il fratello Alfredo è un magistrato. Anche Francesca decide così di dedicarsi al mondo della magistratura diventando il 10 marzo 1971 giudice del Tribunale di Agrigento e alcuni anni dopo viene nominata sostituto procuratore della procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo. Nella città di Palermo si impegna nella difesa dei minori entrando molte volte in contatto con ragazzi di famiglie mafiose.
Francesca Morvillo e Giovanni Falcone: l’incontro e la scelta di non avere figli
L’incontro tra Francesca Morvillo e Giovanni Falcone avviene nel 1979 a casa di amici. Entrambi con un matrimonio fallito alle spalle, si ritrovano e si innamorano. Alcuni anni dopo, nel maggio del 1986, si sposano con una cerimonia blindatissima celebrata dal sindaco Leoluca Orlando con testimone il giudice Antonino Caponnetto. La coppia non ha mai avuto figli visto che Falcone un giorno le disse: “Francesca, non si mettono al mondo orfani”. La Morvillo è consapevole sin dall’inizio che Giovanni non è un uomo come tanti, ma una volta che decide di sposarlo condivide a pieno i suoi ideali di giustizia. A rivelare qualcosa di più sulla donna Francesca è l’amica e magistrato Amalia Settinari che, durante un’intervista rilasciata a Lavocedinewyork rivela: “chiaramente Francesca è morta perché era accanto a Giovanni, lei non era l’obiettivo della mafia, è morta perché compagna di Giovanni, ma il punto è che non è casuale la sua presenza nella vita di Giovanni Falcone. È una scelta che nasce dal suo modo di essere, Francesca era accanto a Giovanni perché ne condivideva in pieno gli ideali e gli obiettivi. E questi erano anche i suoi a prescindere da Giovanni”. Non solo parlando di Francesca come donna, la Settinari ha dichiarato: “era una persona molto riservata, però quando entrava in sintonia con qualcuno era meravigliosa perché aveva un carattere brioso e allegro. Era una donna piena di vita, e di una dolcezza veramente incredibile, quando sorrideva lo faceva con tutta l’anima… Mi accade di pensare che noi donne quando ci avviciniamo allo studio giuridico, o alla professione di magistrato, oltre ad acquisire una competenza tecnica, portiamo anche la capacità di sentire le vicende umane, di entrare nel vissuto della persona. E ciò riesce meglio alle donne che agli uomini… Lei è stata moglie di Giovanni Falcone come conseguenza del suo modo di essere. Sentiva la giustizia come la bellezza della società e quindi ha fatto di tutto perché questi ideali potessero realizzarsi, anteponendo un ideale anche a sé stessa ed alla sua vita”.