Parlando della sua malattia, Francesca Neri ha spiegato come mai questo suo dolore non più privato è finito al centro dei media: “Penso sempre che le persone come noi tutti le vedono perfette e infallibili, senza problemi, allora forse il fatto che fossi sparita e che riesca a tenere riservata una cosa così… mi rendo conto che chi mi scrive mi dice che è incredibile che io sia come loro”. La sua malattia è la cistite interstiziale, che oltre al dolore porta anche ad un male dell’anima. “Ho voluto avere il coraggio di dire tutto e non me ne vergogno”, ha commentato parlando della sua malattia cronica e della paura di non farcela.



Lei stessa ha pensato di mollare tutto sentendosi un peso: “Se ami una persona la vedi impotente e vedi il suo dolore per l’impossibilità di aiutarti ed è terribile”, ha commentato. Per due anni si è isolata da tutti. “Io ho sempre sofferto di cistite normale come molte donne. Ho iniziato a prendere spesso l’antibiotico diventato resistente a questi farmaci; questa cistite ad un certo punto non passava più diventando una cistite interstiziale cronica, cioè per sempre. Io non posso guarire più da questa patologia”. Successivamente le è stata diagnosticata la fibromialgia, malattia non riconosciuta e connessa alla cistite. Lei si sentiva quasi un malato immaginario e questo l’ha portata a isolarsi. La malattia c’è ma oggi ha imparato a gestirla e “ho capito che devo proteggermi”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FRANCESCA NERI E LA SUA MALATTIA

Il cinema è gioie e dolori per Francesca Neri, che a causa della vita frenetica legata al suo lavoro non ha dato ascolto a quel medico che l’aveva messa in guardia dalla malattia che poi l’avrebbe colpita cambiandole la vita. Ci riferiamo alla cistite interstiziale cronica, che l’ha portata anche solo per un attimo a pensare al suicidio. Ne ha parlato la stessa attrice, che si sente una sopravvissuta dopo tre anni da incubo. «Mali cronici come il mio sono pazzescamente diffusi e per la maggior parte non riconosciuti, lo vedo da chi partecipa alle presentazioni del libro. Tutti ci sentiamo soli, non capiti, subdolamente colpiti da un dolore fisico che diventa subito psicologico», ha raccontato Francesca Neri nei giorni scorsi al Corriere della Sera.



Il fatto che questa malattia sia meno conclamata di altre incide sulla percezione degli altri. Chi ne soffre come lei si sente incompreso e deve fare pure i conti con i limiti che ne conseguono. «Gli sbalzi di temperatura sono dannosi. Ma rispetto al tunnel dei mesi e mesi nel pieno della malattia in cui perdevo il senso della realtà, queste sono stupidaggini. Ora so come reagisce il mio corpo, ho trovato lucidità. Sono rinata e voglio dirlo a tutti», ha raccontato l’attrice in relazione al viaggio da Roma a Firenze in piedi sul treno tra una carrozza e l’altra per evitare l’aria condizionata.

“LA PROVA PIÙ DURA PER ME E CLAUDIO AMENDOLA”

Questa malattia è stata difficile anche per gli affetti più cari di Francesca Neri. «È stata la prova più difficile che abbiamo superato insieme», ha spiegato l’attrice in un’intervista a Il Tirreno. Questa battaglia l’ha vinta, ma l’ha affrontata da sola: «Mi ha spinto a chiudermi a riccio tanto da tentare di allontanare Claudio (Amendola, ndr) nella convinzione di preservarlo. Con il senno di poi sono felice che lui non se ne sia andato». Il figlio Rocco Amendola era molto giovane quando lei si è ammalata, quindi non è stato semplice anche per lui. «All’inizio si è allontanato ed io ne ho sofferto immensamente, ma ho capito: doveva proteggersi. Oggi sono contenta che abbia preso le distanze perché ciò ci ha dato l’opportunità di ritrovarci più forti di prima. Per molto tempo ho avuto paura di perdere tutto e tutti ma non è andata così». Ora Francesca Neri riesce a convivere con il dolore: «Ho imparato a controllarlo. Ho imparato a stare con me stessa. Ho imparato i miei limiti. Ho imparato che non posso essere sempre una superdonna che può fare tutto», ha detto a L’Adige.

COS’È E COME SI CURA CISTITE INTERSTIZIALE

La cistite interstiziale è un’infiammazione cronica della vescica che non è causata da stress, mentre il dolore contonuo può causare disturbi psicologici come ansia e depressione. Le cause non sono state ancora chiarite del tutto, ma potrebbe contribuire un’infezione delle vie urinarie, un intervento chirurgico o una malattia virale. L’ipotesi più accreditata al momento è quella del progressivo indebolimento del rivestimento delle pareti vescicali, in virtù del quale le sostanze irritanti contenute nelle urine aggrediscono le pareti vescicali, innescando l’infiammazione. In un terzo dei casi i sintomi sono simili a quelli della cistite, quindi stimolo impellente a urinare e dolore durante la minzione. Per curare la cistite interstiziale bisogna combinare una serie di trattamenti. Le terapie possono essere orali, con farmaci che non solo contribuiscono a riparare la mucosa vescicale danneggiata, ma anche antidepressivi, antinfiammatori, analgesici, antistaminici. Di sicuro, una diagnosi precoce è importante per evitare danni irreversibili e per arrivare il prima possibile ad una terapia idonea.