Francesca Nocera ha dimostrato tutto il suo talento e la sua determinazione non soltanto nel motocross, di cui è una campionessa, ma anche nell’affrontare la vita, ed in particolare, un cancro che l’aveva colpita alla tiroide. Era il 2018 quando Francesca, che alle aveva spalle già quattro campionati italiani vinti e due podi mondiali, iniziò a perdere peso e a sentirsi stanca: «Mi sentivo strana e ho insistito per fare gli esami del sangue», e da lì apprende di avere appunto un tumore, precisamente un carcinoma maligno di quarto grado alla tiroide.
Un duro colpo per chiunque, compresa Francesca, che però decise di non abbattersi, di lottare per ottenere la vittoria, come se fosse in sella alla sua due ruote, e un anno fa è tornata ad allenarsi e a gareggiare, riuscendo a sconfiggere il cancro. Francesca Nocera è una testimonial Airc (Fondazione per la ricerca sul cancro). «Lo faccio con molto piacere – racconta ai microfoni del Corriere della Sera – sono stata spinta dalla mia esperienza. Non avevo mai avuto nulla prima. Ero sana. In forma. Eppure… La prevenzione è fondamentale. L’ho capito sulla mia pelle. Mi piacerebbe parlarne in pubblico».
FRANCESCA NOCERA: “LA TESTA PUO’ GIOCARE UN RUOLO DECISIVO”
E ancora: «Ero in gara con il mostro, dovevo gareggiare e sconfiggerlo. Certo, molto dipende dalla natura del cancro. Ma la testa può giocare un ruolo decisivo. Non riuscivo a fare quello che avevo in testa – ricorda – se il fisico non regge lo sforzo, mi sono detta, lo riduco. Devo ascoltare il mio corpo. È giusto farlo».
In ogni caso, scoprire di avere il cancro e superarlo, non è stato affatto facile: «Non si realizza subito che il male che si ha dentro è terribile. Mi dicevo che avrei superato il momento, sorridendo, ma lo facevo per non far soffrire le persone che mi stavano attorno. La cruda verità è che convivenza con il cancro è estremamente dolorosa. Cosa mi ha aiutata? I genitori, alcuni abbracci, valgono più delle parole». Ed ora come vive la vita la campionessa Francesca Nocera? «Non so cosa mi riserverà il futuro. Dopo quello che ho passato vivo alla giornata. Un raggio di sole, una folata di vento, godo di tutto. E faccio solo quello che mi va».