Le linee guida dell’Inail per le riaperture in sicurezza sono semplici raccomandazioni o vere e proprie norme per le quali si rischiano sanzioni in caso di inosservanza? La differenza è sostanziale, eppure vige l’incertezza totale. La stessa Francesca Puglisi, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ha messo in evidenza, inconsapevolmente, questo stato delle cose. «Sulle linee guida che tanto hanno fatto infuriare i ristoratori e gestori delle spiagge, voglio sottolineare che sono raccomandazioni per evitare l’esplodere del contagio e vanno lette bene, fino in fondo», ha dichiarato oggi a Mattino Cinque (qui il video). Il conduttore Francesco Vecchi le ha fatto notare che in realtà sono molto di più: «Quelle sono le linee guida dell’Inail, ma non sono solo suggerimenti: se qualcuno si ammala c’è una responsabilità, è infortunio sul lavoro». Questo aspetto è stato evidenziato peraltro nei giorni scorsi anche da Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Quello delle possibili sanzioni e delle responsabilità degli imprenditori è un problema non da poco e che va chiarito proprio in vista delle riaperture dal 18 maggio.



LINEE GUIDA INAIL E CAOS GOVERNO: IL CASO PUGLISI

E invece si procede improvvisando, fornendo informazioni a metà, e pure poco chiare. «Ci sono imprese che ancora non hanno una data di riapertura, penso a fiere, congressi e parco divertimento. Stiamo lavorando per dare anche a loro una prospettiva», ha dichiarato Francesca Puglisi a Mattino Cinque, confermando, sempre indirettamente e suo malgrado, i ritardi del governo nella gestione della Fase 2. Si è fatto un gran lavoro per realizzare le linee guida per le varie categorie e i diversi settori e poi sono solo raccomandazioni? Se sono solo raccomandazioni, allora in teoria non si rischiano multe e sanzioni. La pratica però è un’altra cosa in Italia. «Quello che mi chiedo io: se mi arriva un controllo e non ho rispettato i famosi 4 metri prendo una multa? La responsabilità penale vogliamo toglierla o vogliamo mantenerla?», le ha replicato Gianmarco Senna della Lega in collegamento. Una domanda caduta nel vuoto. Ma nel vuoto non cade una dichiarazione della Puglisi in merito sempre alle linee guida. «Non c’è solo il distanziamento di quattro metri dei tavoli, che è impraticabile, ma ci sono altre misure suggerite dal Comitato tecnico scientifico». Impraticabile? E perché mai pubblicare una raccomandazione che si ritiene impraticabile?



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