È ancora mistero fitto sull’agguato avvenuto poche ore fa a Santa Cristina d’Aspromonte (Reggio Calabria) in cui è stata uccisa Francesca Romeo, dottoressa della guardia medica raggiunta da colpi di arma da fuoco in auto mentre faceva ritorno a casa, dopo un turno di lavoro. La donna, in macchina con il marito, anche lui medico, sarebbe morta sul colpo mentre l’uomo sarebbe rimasto ferito e a breve, secondo quanto riporta Ansa, potrebbe essere riascoltato dagli inquirenti per provare a ricostruire il contesto in cui è maturato il delitto.



Al momento, stando a quanto riporta la stessa agenzia di stampa, non sarebbe esclusa alcuna pista e il lavoro degli investigatori sarebbe apparso da subito complesso. L’omicidio risale a sabato scorso, quando Francesca Romeo, che spesso si sarebbe fatta accompagnare dal coniuge, aveva appena concluso il servizio nel locale ambulatorio per le emergenze. Sul caso indaga la Squadra mobile, coordinata dalla Procura di Palmi, e sono ore particolarmente importanti ai fini investigativi.



Francesca Romeo, guardia medica uccisa in un agguato: il punto sulle indagini

I rilievi sulla scena del crimine sarebbero conclusi e avrebbero permesso di ricalcare puntualmente la dinamica dell’attentato. L’arma del delitto sarebbe un fucile sovrapposto caricato con due cartucce, una palla unica e una a pallettoni. Il primo colpo, riporta ancora Ansa, sarebbe stato esploso frontalmente e sarebbe andato a vuoto, infrangendo il parabrezza e conficcandosi nel cofano del veicolo della vittima. Il secondo sparo avrebbe colpito a morte Francesca Romeo, ferendo il marito a un braccio mentre l’auto, ancora in corsa, si sarebbe fermata circa 800 metri più avanti.



I primi colloqui degli inquirenti con il coniuge della vittima, anche lui medico, non avrebbero portato a galla elementi utili a sciogliere i numerosi interrogativi dietro l’omicidio. L’uomo avrebbe raccontato di non aver visto nessuno e di aver soltanto sentito gli spari per accorgersi, una volta che il veicolo si è fermato, che sua moglie era gravemente ferita. Ignoto il possibile movente, la cui matrice è ancora un giallo. Stando alle informazioni apprese dall’agenzia di stampa, tutte le piste restano aperte: da una parte, gli investigatori starebbero vagliando la vita privata dei due coniugi e l’eventualità di qualche problema di vicinato, dall’altra si cerca di capire se vi sia un legame tra l’agguato e l’attività professionale della vittima.